Il comitato esecutivo dell´iniziativa dei cittadini europei Uno Di Noi, riunito oggi a Bruxelles, esprime la più ferma indignazione riguardo al Rapporto del 27 maggio scorso, con il quale la Commissione europea ha reso noto di non voler dare alcun seguito alla iniziativa. “Tale decisione – spiegano – è certamente contraria al principio di democrazia partecipata che il Trattato di Lisbona aveva inteso promuovere introducendo l´istituto dell´iniziativa dei cittadini e aggiunge purtroppo un motivo di sfiducia verso l’Unione europea a quelli che indebitamente sono sostenuti dai gruppi euroscettici”. Sarà valutata pertanto, in tempi brevi, la possibilità tecnica di un ricorso alla Corte europea di giustizia per l´annullamento di tale Rapporto.
“Peraltro – denunciano gli organizzatori dell’iniziativa – il documento della Commissione Ue non esamina affatto la domanda principale dei cittadini europei, espressa persino nel titolo della loro iniziativa: riconoscere, cioè, l´embrione umano, fin dal concepimento, come un individuo umano cioè ‘Uno di Noi’. Conseguentemente non si può dire che l´iniziativa sia stata chiusa. Due milioni di cittadini europei che hanno voluto UnoDiNoi continueranno a pretendere una risposta. Per ottenerla il Comitato promuove una Petizione in tutta Europa di medici, giuristi e politici, che basandosi sulla loro specifica competenza, domanderanno alla Commissione di riesaminare UnoDiNoi e al Parlamento d’avviare un dibattito globale su di essa”.
“Il risveglio della sensibilità popolare, che propone la questione epocale e planetaria della dignità umana, del diritto alla vita, dell’eguaglianza, non può arrendersi di fronte ad una ferita della democrazia e dell’anima stessa dell’Europa. Perciò la realizzazione degli obiettivi sopra indicati viene affidata a quella federazione europea denominata Uno di Noi, che non ha concluso il suo compito con la presentazione di quasi due milioni di firme, ma che diviene struttura permanente di vigilanza e stimolo sulle Istituzioni europee affinché esse non distolgano lo sguardo dal più piccolo e debole tra tutti gli esseri umani quale é ogni figlio minacciato di morte all’alba della sua vita”.