Mattia venerava, stimava, ma purtroppo temeva il suo re. Lo vedeva nelle grandi parate, attorniato e onorato da eminenti personalità. In una particolare circostanza, tutta la paura del re svanisce quando, in un tratto di strada pur breve, lo vede zoppicare. Un senso di smarrimento, ma anche di incoraggiante curiosità pervade Mattia.
Come mai il re è zoppo? – chiede all’amico Stefano che subito risponde: “E’ afflitto da una forte menomazione da quando, in un assalto in guerra ha esposto la sua vita per difendere te, me, tutti noi suoi sudditi”.
Informato di altri curiosi e importanti particolari, riconoscente Mattia così ringrazia l’amico: “Ora so il perché delle sue menomazioni; l’accaduto mi riempie di stupita ammirazione, perché ora riconosco in lui chi ha per me un amore concreto e nemmeno me ne chiede risarcimenti. Tengo davanti a me la sua foto per ricordare a me e ai miei amici che la sua ferita mi invita ad onorarlo e ringraziarlo”.
Anch’io, fin da piccolo, guardando un crocifisso, chiedevo a papà: “Perché Gesù, pieno di ferite è morto in croce?”
Avevo paura, venerazione, timore, di un Gesù giudice seduto sul trono alla destra del Padre per giudicare i vivi e i morti. Ma da quando ho saputo che mostra tutte le ferite per proclamare al cielo e alla terra l’immenso suo amore, allora quel crocifisso me lo tengo davanti, in casa e fuori casa, nel petto e soprattutto nel cuore.
Ciao da p. Andrea
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