La fede e la vita quotidiana

L’esperienza del Vangelo nella testimonianza di un’insegnante polacca, già badante in Italia

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Stiamo vivendo l’Anno della Fede nella Chiesa e nelle nostre famiglie. Cosa è la fede per lei?

Izabela Matuszewska: La fede è una grazia e un credito di fiducia da parte di Dio. Le radici della mia fede sono nate a casa mia, in famiglia. Da bambina vedevo spesso mia nonna pregare durante il lavoro nei campi e recitare sempre tutti i giorni il rosario dalla mattina e alla sera. Allora è stato più facile per me capire cosa significa la fede nella vita. Con la fede nella mia famiglia ho imparato alcune verità, i principi e le norme di comportamento. Allora il Signore Dio, nei tempi di crisi, ha messo nel mio cammino quotidiano delle persone che mi hanno aiutato a trovare la strada giusta. In materia di fede mi hanno aiutato anche persone consacrate, come don Piotr e suor Mariam. Io credo che la fede mi dà sempre la forza per combattere per la pace nel mio cuore e nei cuori degli altri.

Come ti aiuta la fede nei momenti difficili?

Izabela Matuszewska: Certamente è più facile vivere quando crediamo. La fede in Dio mi ha aiutato nei momenti più difficili, nei problemi di vita quotidiana e nella malattia e nella morte di persone vicine al mio cuore. Quando c’è la fede, è più facile fare i conti con le difficoltà della vita di tutti i giorni. Quando mi trovavo all’estero, in Italia,  lavoravo nella cura di persone anziane e malate: questo lavoro non mi ha dato nessun problema, ma a volte è stato difficile comunicare a causa della malattia, o causa della lingua. Tuttavia, ci sono stati momenti difficili e poi la preghiera mi ha aiutato. Anche con le parole “Padre nostro” fatte durante la Messa in Italia, mi sentivo sicura di non essere da sola.  La preghiera è una cosa importante e spesso mi ha aiutato a sopravvivere. Inoltre è stata molto importante per me la partecipazione alle Messe.. Con la fede e la preghiera si trova la speranza.

Lei legge molto spesso la Parola di Dio durante l’Eucaristia come il lettore. Cosa significa per Lei di leggere la Bibbia?

Izabela Matuszewska: Leggo la Scrittura come una vera preghiera. Durante la lettura, ho sempre l’intenzione e la offro per qualche persona che ha bisogno di preghiera. Partecipo regolarmente alla Santa Messa in ospedale e nella nostra parrocchia. In questo modo, voglio dare e offrire qualcosa alle persone che soffrono. Offro il mio servizio di lettore delle parole di Dio.

Lei lavora nella scuola primaria in Częstochowa come l’insegnante. È facile trasmettere i valori del Vangelo e insegnare ai bambini il rispetto reciproco?

Izabela Matuszewka: Io insegno ai bambini come rispettare la dignità degli altri. Io dico ai ragazzi che devono sempre comportarsi in modo da mostrare rispetto, amore e gentilezza verso le altre persone. I insegno ai bambini a dire sempre la verità. Penso che sia molto importante anche l’esempio personale. I bambini si divertono a vedere il maestro o l’insegnante che prega o partecipa alla Santa Messa in parrocchia e sta vicino ai allievi nei momenti importanti della loro vita, come, ad esempio, la festa della Prima Santa Comunione. Con il mio esempio personale porto ai miei ragazzi a scuola i valori del Vangelo.

[Ha collaborato Jowita Kostrzewska]

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Mariusz Frukacz

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