Sono le famiglie che stanno salvando l'Italia

Plauso ed entusiasmo del Forum delle Associazioni Familiari e di Scienza & Vita per la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco

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“La prolusione al Consiglio Permanente del cardinale Angelo Bagnasco è di eccezionale ricchezza e lucidità”. Lo ha dichiarato ieri il presidente del Forum delle Associazioni Famigliari Francesco Belletti.

“Parole – ha aggiunto – che dovrebbero far riflettere molti e nelle quali le associazioni familiari si riconoscono appieno, non per adesione intellettuale, ma perché danno voce alla nostra azione quotidiana di prossimità a tutte le famiglie del Paese”.

Secondo Belletti, “nell’intervento del presidente della Cei grande è l’attenzione alla famiglia ed ai valori fondanti della società e della comune umanità. È difficile isolare dei passaggi dal tutto. Ma sentiamo echeggiare la stessa identità e missione del Forum quando afferma che ‘la famiglia si è mostrata ancora una volta come l’elemento fondamentale per la coesione sociale delle diverse generazioni, la cellula primordiale e il patrimonio incomparabile su cui poggia la società. Per queste ragioni nulla può esserle equiparata, né tanto né poco. Né può essere indebolita da ideologie antifamiliari o simil-familiari, che vorrebbero ridefinire la famiglia e il matrimonio mutando l’alfabeto naturale e istituendo modelli alternativi che la umilierebbero alimentando il disorientamento educativo”.

“Abbiamo percepito una forte sintonia – ha sostenuto il Presidente del Forum – con la Piattaforma elettorale, che stiamo sottoponendo all’adesione personale dei candidati dei vari partiti, in cui chiediamo di ‘ripartire dalla famiglia’, per il futuro del Paese, soprattutto quando il card. Bagnasco ricorda che “sotto il peso della congiuntura, il popolo italiano si è mostrato ancora una volta solido: nella capacità di dedizione e di sacrificio ha rivelato forza di tenuta e di speranza. Ma nessuno s’illuda o cerchi spiegazioni ideologiche e parziali: se ciò è accaduto, prima che ai risparmi, alle autoriduzioni, alla revisione di stili di vita, ciò è dovuto al naturale e insostituibile moltiplicatore di ogni più piccola risorsa: la famiglia”.

Per Belletti “nonostante le banche, nonostante i partiti, nonostante l’economia, il Paese ha tenuto proprio per la famiglia” e il Forum trova conforto sentire che “nella promozione dei temi non negoziabili ‘la Chiesa è ‘avanguardia’. Si sente ripetere che questi sono valori “divisivi” mentre quelli sociali sarebbero ‘unitivi’: in realtà, i valori sociali (…) stanno in piedi se a monte c’è il rispetto della dignità inviolabile della persona”.

In conclusione il Presidente del Forum ha affermato di essere “grati al cardinal Bagnasco” per “aver esplicitamente ricordato la petizione europea ‘Uno di noi’ che vuole portare nelle sedi comunitarie l’istanza della vita, senza più selezioni ed alla quale il Forum ha convintamente dato la propria adesione. Perché è proprio vero quello dice Bagnasco, contro tante semplificazioni laiciste in cattiva fede: “Quando la Chiesa si interessa dell’inizio e della fine della vita, lo fa anche per salvaguardare il “durante”, perché ciò che le sta a cuore è tutto l’uomo, la cui dignità non è a corrente alternata”.

Entusiasta anche Paola Ricci Sindoni, Vicepresidente Vicario dell’Associazione Scienza & Vita, la quale ha rilevato che tra i suggestivi spunti di riflessione della Prolusione del card. Angelo Bagnasco spiccano due temi di sicuro interesse: “Il primo: la bioetica, con il suo impianto valoriale, non può diventare un capitolo tra gli altri delle prossime agende politiche, ma la base antropologicamente fondata per riedificare un concreto modello di sviluppo sociale e civile per il nostro smarrito Paese. Occorre passare da una visione emergenziale della bioetica ad un’etica integrale della persona”.

“Il secondo: la famiglia, nucleo generatore di legami affettivi e solidali, sorretta dal patto intergenerazionale tra un uomo e una donna, può essere la cifra interpretativa per rileggere le istanze e i bisogni della comunità civile, a cui lo Stato ha il dovere di riconsegnare la speranza per un futuro costruito sul lavoro, sull’attenzione ai giovani, sulla lotta alla povertà”.

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ZENIT Staff

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