Nel corso della prolusione svolta al Consiglio Permanente della CEI, il Porporato ha spiegato che benché nessuno possa negare che siamo dentro a un travaglio storico delicatissimo e intricato, “noi sappiamo di poterci affidare alla gioia”.
L’arcivescovo di Genova ha precisato la Gioia dei cristiani “non è solo un sentimento, una fragile emozione: è una Persona” Gesù!
“Non è vero che a noi interessa far politica, – ha sottolineato il cardinale – noi vogliamo dire Gesù”, cioè “l’Infinito fatto bambino” che “è entrato nella nostra umanità”.
Il Presidente della CEI ha illustrato quanto è ancora difficile essere cristiani oggi nel mondo, con centomila cristiani delle varie confessioni uccisi nel 2012.
Nonostante sia la religione più diffusa al mondo – ha rilevato – “in troppi Paesi ai cristiani non è consentito alcun segno di appartenenza religiosa, salvo mimetizzarsi, nascondersi, dislocarsi”.
Secondo l’arcivescovo di Genova i cristiani devono testimoniare che non hanno un prodotto da imporre, ma “una Persona, una presenza, un’amicizia che cambia la vita”.
In questo contesto il Presidente della CEI ha invitato le comunità cristiane a rispondere “alla nostalgia di Dio”, con “il clima necessario alla pietà, al senso di stupore, all’interiorizzazione” e che la nuova evangelizzazione coincida con la carità, cosicchè il Vangelo, “non sia più solo parola, ma realtà vissuta”.
In merito al peso economico e sociale della crisi, il cardinale Bagnasco ha affermato che “il popolo italiano si è mostrato ancora una volta solido nella capacità di dedizione e di sacrificio ha rivelato forza di tenuta e di speranza”.
“Ma nessuno s’illuda o cerchi spiegazioni ideologiche e parziali: – ha precisato – se ciò è accaduto, prima che ai risparmi, alle autoriduzioni, alla revisione di stili di vita, ciò è dovuto al naturale e insostituibile moltiplicatore di ogni più piccola risorsa: la famiglia!”.
In merito alla crisi politica, il presidente della CEI ha detto chiaramente che “La gente vuole che la politica cessi di essere una via indecorosa per l’arricchimento personale”
Per il presidente della CEI “alla radice del bene comune troviamo le realtà primarie della vita, della famiglia e della libertà, che si intrecciano e si richiamano universalmente perché sono valori fondativi e quindi irrinunciabili dell’umano”.
In questa cornice, il cardinale Bagnasco ha sostenuto l’importanza della campagna “Uno di noi”, milioni di firme per fare dell’Europa il continente che riconosce la vita fina dal concepimento.
L’arcivescovo di Genova ha concluso ricordando le parole del venerabile Paolo VI il quale parlò del Concilio Vaticano II come “un potente e amichevole invito all’umanità d’oggi a ritrovare […] quel Dio ‘dal Quale allontanarsi è cadere, al Quale rivolgersi è risorgere, nel Quale rimanere è stare saldi, al Quale ritornare è rinascere, nel Quale abitare è vivere’ (Sant’Agostino, Soliloqui, I,1 3)(7 dicembre 1965)”.