Dal 21 gennaio al 28 febbraio le famiglie italiane sono impegnate nelle non facili operazioni delle iscrizioni on line.
Le scuole si sono attrezzate per rendere agevole il servizio ai genitori che sono sprovvisti di computer o di ADSL a casa, potenziando il front office con postazioni informatiche finalizzate e personale addetto a disposizione dei genitori.
Tutto ciò dovrebbe apportare efficaci benefici all’organizzazione scolastica e, dopo questo primo avvio, certamente non facile, si potranno cogliere positivi benefici, avviando anche il registro on line , che potrà favorire una comunicazione diretta tra scuola e famiglia. L’iscrizione on line non mortifica il contatto umano tra i docenti e genitori, ma stimola occasioni di incontri e di chiarimenti, favorendo anche un più agevole controllo del rendimento scolastico.
Tra i dati da compilare on line, i genitori sono invitati a registrare il personale assenso se intendono avvalersi o no dell’insegnamento della Religione cattolica La domanda è accompagnata dalle citazioni delle norme concordatarie che riconoscono il diritto dell’insegnamento della Religione cattolica nelle scuole d’Italia ed al termine della lettura dei suddetti dati normativi viene richiesto al genitore che compila la domanda di manifestare, cliccando con il mouse il cerchietto la dichiarazione di averne preso visione, quasi un ulteriore espressione di consenso e di consapevolezza delle scelta fatta.
In un momento storico particolare nel quale la fine delle ideologie da un lato e la crisi economica dall’altro appiattisce i programmi ed i progetti, anche la scuola e gli altri contesti educativi, come la famiglia e la comunità ecclesiale, sono immersi nella medesima congiuntura
I Vescovi italiani, insieme hanno ribadito con convinzione che la «speranza non delude» e si potrà venir fuori dall’emergenza educativa attraverso un’azione convergente di cooperazione formativa.
I genitori nell’operare la scelta dell’iscrizione a scuola per il bene dei loro figli, hanno il dovere di assicurare loro un futuro formativo completo, che preveda anche lo sviluppo e l’arricchimento della dimensione religiosa.
L’insegnamento della Religione cattolica contribuisce, infatti, a sviluppare gradualmente nelle diverse fasi evolutive dello studente l’approccio sistematico e critico alla cultura che è insieme umanistica, classica, scientifica, artistica, musicale e religiosa.
Nella lettera-messaggio che il presidente della CEI, Card. Angelo Bagnasco, ha inviato a tutti i fedeli dell’arcidiocesi di Genova, in vista della scelta di avvalersi nell’anno scolastico 2013-2014, dell’insegnamento della religione cattolica si legge : Siamo persuasi che la scuola sarà se stessa se porterà le nuove generazioni ad appropriarsi consapevolmente e creativamente della propria tradizione. L’IRC, oggi come in passato, aiuterà la scuola nel suo compito formativo e culturale facendo emergere, “negli” e “dagli” alunni, gli interrogativi radicali sulla vita, sul rapporto tra l’uomo e la donna, sulla nascita, sul lavoro, sulla sofferenza, sulla morte, sull’amore, su tutto ciò che è proprio della condizione umana. I giovani domandano di essere felici e chiedono di coltivare sogni autentici.
Le nuove indicazioni per l’IRC nella scuola dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo, sono state redatte dalla Conferenza Episcopale con l’impegno di sostenere e qualificare sempre più una scuola a servizio della persona, luogo privilegiato di formazione e di educazione.
L’insegnamento della Religione Cattolica a scuola è in grado di accompagnare lo sviluppo di un progetto di vita, ispirato dalle grandi domande di senso e aperto alla ricerca della verità e alla felicità, aiutando così a dare valore e misura all’esperienza religiosa nella sua forma cristiana propria della cultura del nostro Paese.
Cari genitori, studenti e docenti, scrive il card Bagnasco, ci rivolgiamo a voi consapevoli che l’IRC è un’opportunità preziosa nel cammino formativo, dalla scuola dell’infanzia fino ai differenti percorsi del secondo ciclo e della formazione professionale, perché siamo convinti che si può trarre vera ampiezza e ricchezza culturale ed educativa da una corretta visione del patrimonio cristiano-cattolico e del suo peculiare contributo al cammino dell’umanità.
I genitori, impegnati nella scelta della scuola migliore per i propri figli sono altresì invitati a scegliere il miglior servizio e la proposta culturale e formativa più completa non può non prevedere anche l’insegnamento della Religione cattolica.
Nell’attuazione del progetto Face to Faith, promosso della Tony Blair Foundation, la ricerca del senso religioso si carica di ascolto, di dialogo, di attenzione e produce ampiezza di vedute e consapevolezza nelle scelte di vita. Tutto ciò esige gradualità e consapevolezza progettuale
Siano di conforto e di guida ai genitori che operano tale scelta e agli operatori scolastici le parole del Papa che raccomanda con paterna saggezza : «Ciò di cui il mondo oggi ha particolarmente bisogno è la testimonianza credibile di quanti, illuminati nella mente e nel cuore dalla Parola del Signore, sono capaci di aprire il cuore e la mente di tanti al desiderio di Dio e della vita vera, quella che non ha fine» (Benedetto XVI, Porta fidei, n. 15).
Insegnare ai ragazzi a pensare, a guardare al di là, a ricercare, oltre e accanto alla ricerca dei saperi, la dimensione dell’Assoluto e dei valori è un dovere della scuola e della famiglia e sollecita un compito non facile e non delegabile da parte di tutti gli educatori: docenti e genitori.
La scelta responsabile dei genitori al momento dell’iscrizione dovrà comunque trovare una risposta completa ed esauriente nella figura del docente di religione, educatore e testimone e nell’intero corpo docente che da educatore è capace di saper “guardare tutti ed osservare ciascuno”, cooperando per lo sviluppo armonico e integrale del progetto di vita del singolo studente.