Lettura
Le tenebre del dubbio e della chiusura e la luce della presenza potente di Dio sembrano lottare, corpo a corpo, in questo brano. Al centro c’è la figura dell’uomo menomato nel suo corpo. Il comando di Cristo è imperioso: «stendi la tua mano!». E la fede dell’uomo che obbedisce, favorisce il miracolo. L’autore della lettera agli Ebrei scopre in Gesù, il destinatario delle profezie del salmo: «Tu sei sacerdote per sempre secondo l’ordine di Melchìsedek», il vero re di giustizia e re di pace.
Meditazione
Gesù è venuto a “fare il bene”, come Egli stesso dice nella domanda posta ai suoi interlocutori. Il Vangelo ci offre la scena della sosta di Gesù nella sinagoga, mostrando con evidenza la cattiva disposizione dei presenti che attendevano l’occasione propizia per accusarlo. Colpisce questa chiusura dinanzi alla luce del Vangelo che viene ad illuminarci. Anche la fine del brano, nonostante il miracolo operato, ci sorprende e ci intristisce: «E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire». Sono le prime battute della vita pubblica di Gesù e subito Egli è motivo di contraddizione, come ben aveva preannunziato a Maria e Giuseppe l’anziano Simeone nel tempio. Nella sua omelia della Messa di inizio solenne dell’Anno della Fede, Benedetto XVI diceva: «Se oggi la Chiesa propone un nuovo Anno della fede e la nuova evangelizzazione, non è per onorare una ricorrenza, ma perché ce n’è bisogno, ancor più che 50 anni fa! E la risposta da dare a questo bisogno è la stessa voluta dai Papi e dai Padri del Concilio e contenuta nei suoi documenti. Anche l’iniziativa di creare un Pontificio Consiglio destinato alla promozione della nuova evangelizzazione, […] rientra in questa prospettiva. In questi decenni è avanzata una “desertificazione” spirituale. Che cosa significasse una vita, un mondo senza Dio, ai tempi del Concilio lo si poteva già sapere da alcune pagine tragiche della storia, ma ora purtroppo lo vediamo ogni giorno intorno a noi. È il vuoto che si è diffuso…». Il Papa, Vicario di Cristo, ci avverte di questa nuova situazione creata nel nostro tempo. Dobbiamo essere coscienti di tutto questo e metterci in gioco. Il Papa continuava così l’omelia: «È proprio a partire dall’esperienza di questo deserto, da questo vuoto, che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere, la sua importanza vitale per noi uomini e donne». Ecco allora la sfida: basta un solo uomo, una sola donna, un solo giovane o ragazzo di fede, o anche un bambino, per far rinascere la speranza, perché il piccolo seme di senape si trasformi in una rigogliosa pianta.
Preghiera
O buon Gesù, sostieni la nostra fede e rendici intrepidi annunciatori del tuo Vangelo.
Agire
Chiedere il dono di una fede viva, operante e luminosa e metterla in atto nel quotidiano.
Meditazione del giorno a cura di padre Paolo Cerquitella, LC, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it