Sull'omosessualità tentativi di scatenare la polemica

Un foglio di lavoro utilizzato per screditare un docente di religione. A ZENIT le precisazioni del prof. Enrico Pavanello

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E’ accaduto al liceo Marco Foscarini di Venezia. Uno studente chiede informazioni e approfondimenti sul tema dell’omosessualità. Il prof. Enrico Pavanello, docente di religione, traccia delle linee di discussione su un foglio.

Gli appunti finiscono su Facebook e sollevano un polverone. Il docente viene indicato come sostenitore di tesi aberranti. Federico Andreolo, vicepreside del liceo, dichiara che “Se la cosa sarà confermata prenderemo i provvedimenti necessari, aspettiamo di avere tutti i dettagli, poi ci muoveremo”.

Ma si tratta di un abbaglio. Il tema è scottante e si presta a facili equivoci.

In una lettera indirizzata a ZENIT il prof. Pavanello ha scritto:

“Ritengo doveroso e opportuno dichiarare che il mio intento non era assolutamente quello di offendere o di attaccare qualcuno, come è stato scritto e che la polemica che si è accesa, a mio avviso, è slegata dal contesto reale.

Il testo che, senza nessuna autorizzazione è girato via Web, non è un volantino, ma è la sintesi di varie e numerose letture, recensioni, articoli, saggi, riferimenti a Format conosciuti dai giovani, che non esprimono il mio pensiero.

La mia intenzione era quella di fornire agli studenti materiali su cui innestare un dibattito su un argomento chiesto dagli stessi allievi.

Evidenzio che il testo non è mai stato discusso, ma solo consegnato per una lettura personale, per far emergere obiezioni, domande, riflessioni, nuovi approfondimenti da affrontare nelle lezioni successive.

Proprio perché era una raccolta di materiali da sviluppare, è stato scritto a mano senza le dovute citazioni e di questo me ne rammarico e mi scuso; ma sottolineo che il testo era da considerarsi semplicemente un foglio di lavoro e tutti i riferimenti in esso contenuti non sono mie considerazioni personali.

Per quanto mi riguarda mai ho considerato l’omosessualità una malattia da curare e ancor meno ho pensato che pedofilia e omosessualità siano collegate. Negli organi di stampa sono state riportati frasi che non ho mai pronunciato e che – ribadisco- non corrispondono al mio pensiero.

Ringrazio di cuore i miei colleghi e i miei studenti che, grazie al rapporto di fiducia che si è creato in tutti questi anni di lavoro insieme, hanno compreso quali erano le mie reali intenzioni”.

Inoltre, monsignor Valter Perini, delegato per l’evangelizzazione e la catechesi del Patriarcato di Venezia, ha diffuso una nota in cui ha spiegato: “Nella dichiarazione inviata alla stampa dal prof. Enrico Pavanello, si precisa con chiarezza che la consegna di un foglio di lavoro con appunti scritti a mano alla classe aveva solo l’intento didattico di avviare una riflessione su un argomento richiesto dagli alunni stessi e che il testo altro non era che un insieme di citazioni e riferimenti tratti da articoli e libri vari”.

“L’insegnante, conosciuto e stimato, – continua la nota del Patriarcato – non aveva nessuna intenzione di mancare nei confronti di nessuno”.

“Si ritiene, tuttavia, opportuno – ha concluso mons. Perini – esprimere il più sincero rammarico se qualcuno si è sentito in qualsiasi modo offeso e, con l’occasione, ribadire il più assoluto rispetto verso ogni persona”.

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ZENIT Staff

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