L’anno appena iniziato vedrà proseguire il dibattito sul matrimonio omosessuale, sempre più presente a livello mediatico. In Inghilterra e in Galles ne è ormai prossima la legalizzazione.
Negli Stati Uniti, assieme ai casi dibattuti nei tribunali, la battaglia continua nei parlamenti.
Ai primi di gennaio, nel parlamento dello stato dell’Illinois, ha avuto luogo un tentativo di presentazione di una proposta di legge per la legalizzazione del matrimonio omosessuale. Sebbene la proposta iniziale sia in fase di stallo, i proponenti hanno promesso di proseguire nei loro sforzi.
“Le leggi civili che istituiscono il matrimonio omosessuale danno vita a una finzione giuridica. Lo Stato non ha il potere di creare qualcosa che la natura stessa ci dimostra impossibile”, ha affermato il cardinale Francis George, arcivescovo di Chicago, in una lettera pastorale, co-firmata dai suoi vescovi ausiliari.
La lettera, letta pubblicamente lo scorso 30 dicembre, in occasione della festa della Sacra Famiglia, spiega che né lo Stato, né la Chiesa possono cambiare il significato naturale di matrimonio come unione complementare tra un uomo e una donna.
Non è stata solo la Chiesa Cattolica ad opporsi alla proposta di legge. Rappresentanti dei Cattolici, dei Musulmani, dei Mormoni, del Sinodo dei Luterani del Missouri e degli Anglicani hanno firmato una lettera inviata ai parlamentari dell’Illinois, sollecitandoli a non appoggiare alcuna normativa che estenda il matrimonio alle coppie omosessuali (cfr. Chicago Tribune, 2 gennaio).
“I tentativi in corso di alterare la definizione di matrimonio nell’ambito del diritto civile arrecano serie minacce, in primo luogo riducendo la comprensione culturale di matrimonio a un legame emotivo tra due adulti”, si legge nella lettera.
La natura del matrimonio non è soltanto una questione religiosa, spiega il cardinale George nella sua rubrica sul giornale diocesano Catholic New World del 6 gennaio.
Se da un lato Cristo ha santificato il matrimonio, facendone un sacramento, esso preesiste alla Chiesa e allo stato.
“Le relazioni sessuali tra un uomo e una donna sono naturalmente e necessariamente diverse dalle relazioni sessuali tra partner dello stesso sesso – afferma il cardinale George -. Questa verità è parte del senso comune della razza umana”.
La natura umana
Anche i vescovi inglesi hanno affrontato il tema del matrimonio omosessuale nei loro messaggi per la festa della Sacra Famiglia, stimolati dall’imminente introduzione legislativa da parte del parlamento britannico.
In una lettera pastorale, l’arcivescovo di Westminster, Vincent Nichols, ha dichiarato di aver pregato per il mantenimento nel paese del matrimonio come unione tra uomo e donna. Nichols ha anche esortato la popolazione a prendere contatto con i membri del parlamento, chiedendo loro di non cambiare la definizione di matrimonio.
In precedenza, durante un’intervista rilasciata alla BBC, l’arcivescovo aveva definito la proposta di legge per la legalizzazione del matrimonio omosessuale come un “pasticcio”, in quanto non è mai stata presente nel programma di alcun partito politico alle ultime elezioni legislative (cfr. Times, 25 dicembre).
Nichols ha toccato l’argomento anche durante la sua omelia della Vigilia di Natale, dicendo che “l’amore tra marito e moglie, che crea una nuova vita umana, è una meravigliosa condivisione personale dell’amore creativo di Dio, che porta in essere l’anima eterna che plasma ogni essere umano con il dono della vita umana”.
Anche l’arcivescovo di Birmingham, Bernard Longley, ha pubblicato una lettera pastorale sull’argomento.
“L’amore complementare di un padre e di una madre – ha detto – è un dono prezioso che dovremmo augurare ad ogni bambino”.
“La politica del governo non può prevedere le piene conseguenze per il bambino coinvolto o per la società tutta, di essere cresciuto da due madri senza l’influenza di un padre o da due padri, senza l’influenza di una madre”, ha aggiunto l’arcivescovo.
Perdita di tempo
La proposta di legge del governo è finita anche sotto il fuoco di un giudice dell’Alta Corte, Paul Coleridge, che ha dato vita a un’organizzazione per la difesa del matrimonio, la Marriage Foundation.
“Troppo tempo e troppe energie sono stati spesi per un dibattito che coinvolge lo 0,1% della popolazione, quando abbiamo a che fare con il crollo della famiglia”, ha dichiarato il magistrato in un’intervista al Times del 26 dicembre.
Coleridge ha anche messo in guardia dal pericolo che, in caso di legalizzazione del matrimonio omosessuale, il clero possa essere pressato a celebrare quel tipo di nozze.
In prossimità del Natale, papa Benedetto XVI aveva trattato il tema del matrimonio omosessuale, durante il suo messaggio di auguri natalizi ai membri della Curia Romana, il 21 dicembre scorso.
In quell’occasione il Papa ha citato commenti fatti dal Rabbino Capo di Francia, Gilles Bernheim, secondo il quale l’attacco alla concezione di famiglia formata da un padre, una madre e dei figli, è basata su una falsa comprensione della natura umana.
Secondo questa visione alternativa, il sesso è una costruzione sociale, non un dato naturale. La persona umana è quindi vista come puro spirito e volontà e i figli diventano meri obiettivi che la gente ha il diritto di ottenere.
Il conflitto tra visioni della natura umana in contrasto tra di loro, è destinato a proseguire nei prossimi anni, con provvedimenti decisivi in corso di dibattito nei tribunali e nei parlamenti.