L’associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre è una fondazione di diritto pontificio, fondata nel 1947 da un giovane sacerdote norbertino olandese, padre Werenfried van Straaten. Nato il 17 gennaio 1913 a Mijdrecht, era entrato nel 1934 nell’abbazia premostratense belga di Tongerlo. A cento anni di distanza dalla sua nascita, ZENIT ha intervistato Peter van Hoof, di ACS Olanda (Kerk in Nood Nederland).
Quando, dove e come è nata l’Associazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre”?
Peter van Hoof: Padre Werenfried van Straaten cominciò la sua attività nel 1947, quando l’Europa occidentale venne invasa da centinaia di migliaia di profughi e sfollati. Iniziò con la raccolta di vestiti e cibo, presto si rese conto che la necessità spirituale dei rifugiati era molto più grande dei problemi materiali. Da quel momento l’aiuto venne destinato a sostenere le attività pastorali tra i rifugiati.
Inizialmente l’aiuto venne limitato ai campi di raccolta in quella che in seguito divenne la Germania Ovest. Dal 1956 (la Rivolta Ungherese), il supporto venne esteso alla Chiesa nell’Europa Centrale ed Orientale. Dal 1964, su richiesta del Papa di allora, venne dato anche ampio supporto alle Chiese del Terzo Mondo. Al momento circa il 40% di tutti gli aiuti vanno ai paesi ex-comunisti, e il 60% al Terzo Mondo.
Quale fu il ruolo di Padre Werenfried Van Straaten?
Peter van Hoof: Nel Natale 1947 il giovane sacerdote norbertino (Werenfried aveva allora 34 anni) scrisse un articolo intitolato “La pace sulla terra? Non c’è posto alla locanda”. Con questo articolo, invitava il popolo belga ad aiutare i 14 milioni di tedeschi esiliati dalle regioni orientali e rimasti senza tetto dopo la seconda guerra mondiale. Oltre 6 milioni di loro erano cattolici.
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che questo sarebbe stato l’inizio della nascita di un ente di beneficenza che oggi raggiunge circa 140 paesi in tutto il mondo. Erano tempi molto difficili. Europa era totalmente in rovina e molti Belgi erano in lutto per i loro cari che erano stati uccisi dai tedeschi. Le ferite di guerra erano ancora aperte. Ma Padre Werenfried era così toccato dalla miseria del popolo tedesco, in particolare degli esiliati delle regioni dell’est, che non poteva rimanere in silenzio. Doveva gridare forte e chiaro.
Avvenne l’improbabile. La chiamata di Werenfried scatenò una massiccia ondata di generosità e di abnegazione tra i Belgi e gli Olandesi. Una delle prime cose che Padre Werenfried chiese al popolo belga delle campagne fu il lardo, così almeno da spegnere l’enorme fame dei rifugiati. Infatti si rese presto conto che le popolazioni rurali non disponevano di molto denaro ma che avevano abbastanza cibo che potevano e volevano condividere. Padre Werenfried raccolse talmente tanta pancetta che fu presto soprannominato “Padre Lardo” (Spekpater).
Quali furono i primi paesi ad essere aiutati?
Peter van Hoof: In primo luogo, furono aiutati i credenti nei paesi comunisti in Europa. In particolare, in Ungheria. Nel 1962 su richiesta di Papa Giovanni XXIII, l’ACS ha esteso il suo lavoro in America Latina.
Qual è il rapporto della Chiesa che soffre e la Bibbia dei bambini?
Peter van Hoof: Questa Bibbia per bambini viene edita direttamente da ACS. A tuttora sono state stampate oltre 50 milioni di copie in 172 lingue diverse. Viene letta in circa 140 paesi. Circa 30 anni fa, Padre Werenfried prese l’iniziativa di stampare questa Bibbia. Le prime copie le distribuì lui stesso nel 1979 in Messico.
Come è organizzata oggi lavostra associazione, da dove proviene il denaro per l’aiuto finanziario che offrite?
Peter van Hoof: Dal dicembre 2011, “Aiuto alla Chiesa che Soffre” è una fondazione pontificia posta sotto la Congregazione del Clero. Il Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione, è Presidente di ACS. Il presidente esecutivo è il Barone Johannes Heereman von Zuydtwyck. La sede dell’organizzazione internazionale si trova a Königstein, in Germania. Ci sono uffici in 17 paesi, tra cui nei Paesi Bassi.
Qual è la vostra missione ora? In quanti paesi si presentano? Quali?
Peter van Hoof: ACS sostiene i cristiani in tutto il mondo dove sono perseguitati o oppressi o in necessità pastorale. ACS lo fa attraverso l’informazione, la preghiera e l’azione. ACS è una organizzazione internazionale di aiuto cattolica con uffici in 17 paesi che è stata fondata 65 anni fa da “Padre Pancetta” Werenfried van Straaten e fornisce un supporto annuale a 5.000 progetti in tutto il mondo (oltre 150 paesi):
• formazione dei seminaristi
• Stampa e distribuzione di Bibbie e altra letteratura religiosa
• Supporto per i sacerdoti e chierici in difficoltà
• Assistenza ai rifugiati, ai tossicodipendenti e ad altri bisognosi
• Costruzione e ricostruzione di chiese e cappelle
• Produzione e diffusione di programmi radiofonici e televisivi.
ACS è particolarmente attiva nei Paesi Bassi, quali sono le iniziative in questo paese?
Peter van Hoof: Concentriamo le nostre iniziative su tre pilastri: informazione, preghiera e azione.
Crediamo sia importante fornire una corretta informazione sulla Chiesa che soffre e sui Cristiani perseguitati. Facciamo questo anche attraverso un sito web con le notizie più importanti sui Cristiani perseguitati. Teniamo anche regolarmente (più volte al mese), degli incontri nelle parrocchie, con gruppi giovanili, ecc. su diversi aspetti che hanno sempre un rapporto conla Chiesasofferente. Il 21 marzo 2013, per la seconda volta si terra un convegno, questa volta con il titolo: “Testimonianze di Fede dalla Terra Santa”, dove le persone possono ricevere informazioni di prima mano. ACS stampa anche libri sui cristiani perseguitati. Il pellegrinaggio in Terra Santa è un modo molto particolare per ottenere informazioni sulla Chiesa che soffre.
Le persone hanno bisogno di tutte queste informazioni per essere toccati dalla difficile situazione dei cristiani perseguitati. La maniera più importante per fare qualcosa è pregare. Per questo ACS invita regolarmente a pregare per i cristiani perseguitati e organizza ogni anno “La Sera dei Martiri”, un incontro di preghiera in cui vengono ricordate le persone che sono state uccise per la loro fede e in cui si prega per loro e per i loro persecutori. Altri modi sono accendere una candela nel sito www.bidmee.nl o dire una delle preghiere del sito di ACS.
ACS chiede inoltre l’azione, il sostegno finanziario per uno dei progetti di “Aiuto alla Chiesa che soffre”.
Oltre agli aiuti economici, che altre forme di aiuto offrite?
Peter van Hoof: Oltre al sostegno finanziario ACS aiuta i cristiani perseguitati anche attraverso lo scambio e l’incoraggiamento. Questo viene dato dai collaboratori di ACS grazie ai viaggi per un determinato progetto e altri interessati possono partecipare ad uno dei pellegrinaggi annuali in Terra Santa. Questa è un’ottima opportunità di incontrare i cristiani che hanno bisogno, di incoraggiarli e (ancora di più) di essere incoraggiati da loro.
Anche la Chiesa olandese è una Chiesa che soffre?
Peter van Hoof: Sì, anche la Chiesa Olandese è una Chiesa che soffre. Ma in un’altra forma rispetto a quella di molti altri paesi. La necessità della Chiesa in Olanda è molto più dall’interno. Ciò richiede se fosse possibile ancora più preghiera.
Che progetti sostenete nei Paesi Bassi?
Peter van Hoof: Come descritto in precedenza, ci sono diverse iniziative nei Paesi Bassi, in cui ACS aiuta la Chiesa. ACS sponsorizza la “Giornata della Gioventù Cattolica”, in modo che i giovani possano incontrarsi e rafforzare la loro fede. Ci sono anche alcuni piccoli progetti ch
e vengono sostenuti nei Paesi Bassi, quasi sempre per promuovere la nuova evangelizzazione o migliorare il pastorato.