Il 2013 rappresenterà per la Corea del Sud un anno importante. Dodici mesi in cui il Paese asiatico sarà chiamato a sfide rilevanti, per certi versi decisive: in primis il rapporto con i “cugini” del Nord e con il governo di Pyongyang. Da quest’anno però ci sarà una novità assoluta: la signora Park Geun-hye, eletta Presidente della Repubblica. Una bella vittoria considerato che in Corea otto parlamentari su dieci sono uomini.
La prima presidente donna della Corea del Sud (l’undicesimo nella storia del Paese asiatico) è stata eletta con il 51,6% dei voti, contro il 48 del suo avversario Moon Jae-in. Una tornata che può davvero essere definita “storica”, dove a regnare era l’incertezza, ma che ha visto un’affluenza record alle urne che ha sfiorato il 76%. In Corea salire sulla carica più alta non rappresenta solo una vittoria per l’emancipazione femminile, ma l’inizio del cambiamento del modo di pensare, secondo cui le donne dovrebbero star fuori da certi ambiti: la politica su tutti.
Saranno molte le sfide che riguarderanno il nuovo presidente, che ha annunciato «si batterà per i bisogni della gente ed aprirà a un’era di felicità». Promesse elettorali a parte, si passerà ora ai fatti. Il cavallo di battaglia della signora Park in campagna elettorale è stato il forte nazionalismo coreano, soprattutto verso il nemico giapponese e l’alleato statunitense. Tra più di un mese (il 25 febbraio) diventerà ufficialmente la nuova inquilina del Palazzo Presidenziale di Seul, la cosiddetta Casa Blu, per un quinquennio pieno di sfide: su tutti instaurare un dialogo con la Corea del Nord, che può portare a segnali di rinnovamento tra i due Capi di Stato. Dopo la divisione avvenuta nel 1953, potrebbe esserci un riavvicinamento e chissà che non siano i primi passi verso la definitiva riunificazione. Le provocazioni nordcoreane però, anche per ciò che riguarda la politica sull’atomica, sono troppi forti e fanno tremare le diplomazie di mezzo mondo, quella statunitense in testa.
La Corea del Sud è il quarto paese nella classifica delle potenze asiatiche, con il tasso di disoccupazione più basso del globo (2,8%). E’ tra i pochissimi Paesi che ha un avanzo di bilancio, ma nonostante questo a preoccupare i coreani è la situazione economica, in forte rallentamento, che dovrà essere rilanciata. Anche il sistema del welfare necessita di un ritocco a favore di una popolazione in rapido invecchiamento con aree di povertà molto ampie.
Pur essendo considerata una democrazia viva e libera, il potere è concentrato nelle mani del presidente. La signora Park, ala conservatrice e presidente del Partito della Nuova Frontiera (Saenuri), è figlia del generale Park Chung-hee, presidente dal ’61 al ’79, salito al potere dopo un colpo di Stato e assassinato proprio mentre era premier. Lo scorso settembre, forse in vista della imminente campagna elettorale, la neopresidente aveva chiesto scusa ai suoi connazionali per gli abusi avvenuti sotto la dittatura del padre.
Ovviamente questa elezione non è sinonimo di parità di uguaglianza tra i due sessi, ma certamente una vittoria di misura per le donne, a dimostrazione del fatto che possono sedere in posti dove nel mondo, e in special modo in queste zone, fare politica è da sempre considerato un mestiere da uomini.