"Promuovere una pace giusta"

Si conclude oggi a Betlemme l’incontro annuale del Coordinamento per la Terra Santa

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Oggi, giovedì 10 gennaio, si conclude a Betlemme l’incontro annuale del Coordinamento per la Terra Santa. Nell’occasione, riportiamo il testo del comunicato finale, firmato da otto presuli europei e nordamericani.

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Da quando i Vescovi del Coordinamento Terra Santa si sono riuniti nel gennaio 2012, la popolazione di questa regione hanno vissuto eventi oscuri e drammatici: il conflitto a Gaza e nel sud d’Israele, la guerra civile in Siria, che ha portato un grande numero di rifugiati a riversarsi in altri paesi mettendo a dura prova le loro risorse, e una crescente polarizzazione all’interno di Israele e della Palestina. Questi sviluppi hanno causato una profonda angoscia in tutta questa regione, per israeliani, palestinesi, ebrei, musulmani, e in particolare per la decrescente popolazione cristiana.

Quest’anno abbiamo incontrato le comunità cristiane a Gaza, Betlemme, Beit Jala, Madaba e Zarqa. Nella valle Cremisan abbiamo sentito parlare di battaglie legali per proteggere le terre della popolazione locale e delle istituzioni religiose dall’invasione della barriera di sicurezza (“il muro”). Ci impegniamo a continuare a sollecitare i nostri rispettivi governi ad agire per impedire questa ingiustizia. Abbiamo ascoltato commoventi testimonianze di donne religiose impegnate nell’assistenza ai lavoratori migranti, alle vittime della tratta e ai prigionieri.

La nostra fede è stata arricchita dalla forza e dal coraggio delle persone che abbiamo incontrato: quelli con cui abbiamo condiviso una fervida celebrazione eucaristica a Zarqa, in Giordania, quelli che si occupano dei più vulnerabili, come i profughi provenienti dalla Siria e dall’Iraq, in fuga dal terrore e dalla violenza; quelli che lottano contro l’oppressione e l’insicurezza nei paesi che compongono la Terra Santa. Siamo ispirati a promuovere una pace giusta e rivolgiamo un appello alle comunità cristiane nei nostri paesi d’origine e alle persone di buona volontà in tutto il mondo per sostenere il lavoro svolto in questa regione per costruire un futuro migliore. Buoni esempi sono due agenzie che abbiamo visitato: Catholic Relief Services a Gaza e il programma per i rifugiati della Caritas in Giordania.

Siamo anche chiamati a riconoscere e comunicare agli altri come la fede in Dio porti la luce nella vita delle persone in Terra Santa. Uno dei modi in cui questo si concretizza è l’impegno della Chiesa per l’istruzione, un investimento tangibile per il futuro. In nessun luogo questo è più evidente che nell’Università di Betlemme, dove siamo stati colpiti dalle storie degli studenti, e l’Università americana di Madaba in Giordania. Nel 2009, Papa Benedetto XVI ha rivolto un appello al personale e agli studenti della regione ad essere costruttori di una società giusta e pacifica composta di persone di varia estrazione religiosa ed etnica.

Con i vescovi locali, incoraggiamo un sostegno concreto per i più vulnerabili, la formazione dei giovani e ogni possibile sforzo per la promozione della pace. Esortiamo i cristiani a venire in pellegrinaggio in Terra Santa, dove potranno sperimentare la stessa calorosa ospitalità che abbiamo ricevuto noi. Lavoreremo con il massimo impegno per convincere i nostri rispettivi governi a riconoscere le cause che sono alla radice della sofferenza in questa terra e ad intensificare i loro sforzi per una pace giusta. Facciamo eco all’appello che Papa Benedetto ha lanciato di recente nel suo discorso al corpo diplomatico presso la Santa Sede: “Dopo il riconoscimento della Palestina come Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite, ancora una volta esprimo la speranza che, con il sostegno della comunità internazionale, gli israeliani e i palestinesi si impegnino per una coesistenza pacifica nel contesto di due Stati sovrani, in cui il rispetto per la giustizia e le legittime aspirazioni dei due popoli siano preservati e garantiti. Gerusalemme, diventa ciò che il tuo nome significa! Una città di pace, non di divisione”.

Nelle parole di un Salmo che abbiamo pregato insieme ogni giorno: “Domandate pace per Gerusalemme” (Salmo 122, v. 6).

Firmatari del comunicato finale:

Arcivescovo Richard Smith – Edmonton, Canada
Arcivescovo Joan-Enric Vives – Urgell e Andorra, Spagna
Vescovo Gerald Kicanas – Tucson, Stati Uniti d’America
Vescovo Stephan Ackermann – Trier, Germania
Vescovo Michel Dubost – Evry, Francia
Vescovo William Kenney – Rappresentante COMECE
Vescovo Peter Bürcher – Reykjavik, Conferenza Episcopale Paesi nordici
Vescovo Declan Lang – Clifton, Inghilterra e Galles

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ZENIT Staff

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