Anche se il mondo che ci circonda ci spaventa a causa delle sue rapide trasformazioni, dei problemi del lavoro, dell’ambiente, della crisi economica e dei valori, vale comunque la pena cercare sempre la luce. Essa viene solo da Dio ed è come una “lampada” che ci indica la strada e anche quando sbagliamo “ci incoraggia a fermarci, cambiare direzione, tornare indietro”. E’ un vero invito alla fiducia in Dio quello che il Rev. Martin Junge, Segretario Generale della Federazione luterana mondiale, rivolge ai giovani pellegrini di Taizè. Di seguito il testo del suo messaggio.
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Che il pellegrinaggio di fiducia si svolga quest’anno a Roma testimonia qualcosa di meraviglioso: Dio cambia le persone! Quando i primi cristiani arrivarono a Roma, circa 2000 anni fa, non erano per nulla i benvenuti. E quale esperienza fanno a Roma dei giovani cristiani oggi? La festa di una vita insieme – pregare, condividere, festeggiare insieme.
Tutto ciò non può rimanere nascosto. Come la luce di cui Gesù Cristo disse: “Voi siete la luce del mondo; non può restar nascosta una città che sta sopra un monte.” (Mt 5,14). Scoprirete la Roma storica, ma anche la Roma attuale, condividerete le vostre storie personali e discuterete del futuro.
Facendo questo, ascolterete forse gli esempi di persone per le quali la fede è diventata una luce ed ha segnato il corso della loro vita. È molto impressionante scoprire qualcuno che si lascia deviare dal proprio progetto, cambia la prospettiva, si volta, si lascia prendere da una luce e la segue. “Non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.” (Mt 5,15). Siatene certi: Questa luce è sempre presente. Essa ci indica il cammino della conversione.
Anche in un mondo che ci spaventa con le sue rapide trasformazioni, con problemi come la disoccupazione giovanile, i cambiamenti climatici, la crisi del debito, gli abusi di potere, e una società che persegue soprattutto la perfezione ed il rendimento.
Vale la pena cercare sempre questa luce. E se la scopriamo, essa ci incoraggia a fermarci, cambiare direzione, tornare indietro. Ci mostra delle alternative a quanto succede. Ci dona un cuore per una nuova solidarietà. Possiamo iniziare dei nuovi percorsi verso una maniera di vivere insieme più pacificamente, in modo più sostenibile e più giusto.
Vi auguro, e auguro a tutti noi, che la luce del 35° incontro europeo dei giovani a Roma rischiari la ricerca europea di identità e di coesione – specialmente quando viene incoraggiata la sfiducia fra le nazioni.
Perché voi – giovani e meno giovani, persone di compassione, celebranti e solidali – voi siete la luce. “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.” (Mt 5,16). Il mio augurio per questo pellegrinaggio: lasciatevi trasformare attraverso e in questa luce di Dio!