Lettura
Il brano della prima lettura ci rivela che i figli sono affidati ai genitori perché li restituiscano a Dio, il loro vero Padre. Samuele è diventato “servo di Dio” perché prima di Lui, i suoi genitori sono stati essi stessi “servi di Dio”. Giovanni, nella seconda lettura, afferma che siamo chiamati figli di Dio e due sono i segni di questa figliolanza: l’amore fraterno e lo Spirito. La pagina del Vangelo che abbiamo ascoltato ci presenta, in modo quasi “scandaloso”, la somma libertà di Gesù nei confronti della sua famiglia.
Meditare
La rivelazione della sapienza di Gesù dodicenne nel tempio ha come sua cornice il mistero della sua vita umile e nascosta a Nazaret, la scuola di sapienza di Gesù, dove Dio ha imparato dagli uomini le cose degli uomini: a essere abbracciato e baciato, a parlare, a giocare, camminare, a pregare e lavorare. Tutto ciò nel silenzio, nel lavoro, nell’obbedienza alla parola, in comunione con Maria, Giuseppe e i suoi parenti. È il mistero dell’incarnazione, per il quale il quotidiano, la creaturalità, il limite, fino alla morte, diventano il luogo in cui è possibile incontrare l’assoluto, l’infinito: Dio. Il Vangelo afferma che lo ritrovano «dopo tre giorni», «seduto» nel tempio, nella gloria di Dio. È chiara l’allusione ai tre giorni della passione-risurrezione. Gesù crocifisso e risorto è la sapienza che interroga e dà risposta alle Scritture, con una sapienza a noi sconosciuta, che ci sorprende. Ai genitori che manifestano il proprio stupore e la propria angoscia, Gesù risponde appellandosi al disegno del Padre. Gesù non resta nel tempio, ma torna a Nazareth, nella vita “feriale” di tutti gli uomini: perché è lì che Dio si manifesta, e in essa Dio può essere incontrato. Maria custodisce in sé, pur senza capire, queste parole. Ella è figura del credente, della Chiesa: che non capisce né tutto, né subito, ma custodisce queste parole nel cuore. Letteralmente, le “ri-corda”, cioè le riporta al cuore, e questa custodia ne permette la progressiva, profonda, autentica comprensione. Gesù «cresceva in sapienza, età e grazia»: c’è un divenire in Dio, che tradizionalmente immaginiamo come “immutabile”. Contempliamo e portiamo nel cuore in tutta la sua delicata bellezza questa immagine di Dio che impara a diventare uomo. Cosa o chi diventa più importante ad un certo punto della mia esistenza? Sono capace di vivere “sottomesso”, sull’esempio di Gesù?
Preghiera
O Padre, nell’esemplarità della santa Famiglia ci educhi a vivere un vero mistero di comunione. Inonda la nostra vita con il tuo Spirito perché sappiamo attuare sempre meglio il misterioso progetto di salvezza che hai predisposto per ognuno di noi. Amen.
Agire
Oggi voglio impegnarmi a vivere il clima della Santa Famiglia di Nazareth: silenzio, preghiera e tanti piccoli gesti di collaborazione in atteggiamento del servizio e comunione.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, M.S. (Missionari de La Salette), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it