Sotto Natale l’aiuto ai più deboli risplende in modo speciale. C’è chi lo fa tutto l’anno e non soltanto nelle emergenze o in date particolari. In prima linea c’è la Caritas.
A tal proposito ZENIT ha intervistato il presidente della Caritas Internazionale, il cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga, che ha spiegato come nella nuova evangelizzazione, la diaconia della fede passa attraverso la diaconia della carità. E quanto sia importante motivare i fedeli perché nelle loro parrocchie si organizzino attività di pastorale sociale. Grazie al principio di sussidiarietà si possono mettere in moto molte risorse.
Qual è il lavoro della Caritas, in particolare a Natale e durante le emergenze?
Card. Maradiaga: Molte volte la Caritas viene identificata solo con le emergenze e queste, in realtà, sono solo una parte del suo lavoro; la parte più importante è motivare i fedeli affinché nelle loro parrocchie si organizzino attività di pastorale sociale.
Cosa è necessario a tale scopo?
Card. Maradiaga: La Caritas ha una rete praticamente capillare che funziona quando le parrocchie sono organizzate. Quando vi sono Caritas parrocchiali, vi saranno la Caritas diocesana e la Caritas nazionale ed essendo una federazione, attualmente sono 165 i paesi che fanno parte della rete della Caritas. Solamente in Spagna, ad esempio, vi sono 62mila volontari, seimila parrocchie organizzate e, grazie a ciò, è possibile distribuire un milione di pasti ogni giorno.
Quindi il principio di sussidiarietà è fondamentale nel vostro lavoro…
Card. Maradiaga: È per questo che funziona e senza troppe risorse. Ad esempio, sempre in Spagna, nelle seimila parrocchie di cui parlavo ci sono quattromila persone che sono stipendiate. Il resto è volontariato.
E in America Latina il volontariato funziona?
Card. Maradiaga: In America Latina il volontariato non era molto diffuso ma si è fatto strada a piccoli passi e, oggi come oggi, in alcuni paesi esso rappresenta una grande consolazione.
Può essere un modo per dare testimonianza?
Card. Maradiaga: Senza dubbio alcuno e soprattutto ora che parliamo di nuova evangelizzazione, perché siamo sicuri che la diaconia della fede passa attraverso la diaconia della carità.
E il Santo Padre lo ha spiegato chiaramente nel discorso tenuto lo scorso 3 dicembre alla plenaria del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace: “Da una nuova evangelizzazione del sociale – ha detto il Papa – possono derivare un nuovo umanesimo e un rinnovato impegno culturale e progettuale. Essa aiuta a detronizzare gli idoli moderni, a sostituire l’individualismo, il consumismo materialista e la tecnocrazia, con la cultura della fraternità e della gratuità, dell’amore solidale”.