ROMA, giovedì, 20 dicembre 2012 (ZENIT.org).- «Io credo. Noi crediamo. Il dinamismo dell’atto di fede» è organizzato dall’Istituto di Metodologia Catechetica della Facoltà «Auxilium»in collaborazione con l’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI e l’Associazione Italiana Catecheti.
Il Seminario, aperto a docenti e dottorandi della Facoltà e di altre istituzioni accademiche ed ecclesiali, a catecheti, come pure a cultori di discipline teologiche e antropologiche, a docenti ed educatori particolarmente interessati al tema, si propone una riflessione interdisciplinare sulle coordinate teo-antropologiche dell’atto di fede in vista della individuazione di criteri che rispondano al dinamismo del credere e ne promuovano lo sviluppo.
Valorizzando la ricchezza del messaggio conciliare, le istanze emergenti dal Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione, il cammino ecclesiale nell’Anno della fede, il Seminario intende offrire un peculiare contributo di riflessione alla celebrazione del 20° anniversario del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Infatti, il tema scelto non solo costituisce la prima sezione del Catechismo della Chiesa Cattolica, ma lo attraversa tutto come un filo rosso che interpella la comunità credente come soggetto individuale e collettivo. Il Seminario intende porre l’attenzione su tale argomento considerando l’atto di fede in modo interdisciplinare per evidenziare la complessità dell’atto umano del credere.
È questa complessità che prendono in considerazione i singoli relatori da punti di vista specifici: il mondo giovanile e le forme del credere (Alessandro Castegnaro della Facoltà Teologica del Triveneto di Padova e Presidente Osservatorio Socio-Religioso Triveneto); la relazione della fede tra desiderio e compito (Ferruccio Ceragioli della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Torino), i processi psicologici della fede religiosa (Milena Stevani della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di Roma), le (in)condizioni umane del credere (Salvatore Currò della Pontificia Università Lateranense di Roma e, infine, come si pone la mediazione catechetica in rapporto alla complessità dell’atto di fede (Rosangela Siboldi della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» (Roma).
La Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium», retta da oltre cinquant’anni dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, esprime la sua missione culturale caratterizzata dall’internazionalità e dall’interculturalità, come esperienza consolidata e vissuta, ma anche obiettivo della formazione universitaria per la costruzione di identità forti, in una società sempre più multietnica e multiculturale; dalla formazione di professionalità educative nell’attenzione costante alle trasformazioni della società contemporanea e che coinvolgono tutte le professioni, dalle più tradizionali a quelle più innovative e recenti.
È quella stessa missione che Benedetto XVI ha chiamato «servizio di carità intellettuale», declinata nella formazione delle nuove generazioni di educatori e di professionisti dell’educazione.
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Maria Antonia Chinello
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