Il gesuita Boskovic e il dialogo tra fede e scienza

Un simposio alla Gregoriana ha ricordato un cultore della verità

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ROMA, lunedì, 12 dicembre 2011 (ZENIT.org) – Il simposio scientifico internazionale Padre Ruđer Josip Bošković: cultore della verità, che si è svolto sabato 10 dicembre a Roma, presso la Pontificia Università Gregoriana, ha ricordato il gesuita croato capace di stabilire un dialogo profondo tra scienza e fede nel XVIII secolo; una figura da tenere presente in questo tempo segnato dal relativismo.

Il padre Bošković, nato nell’odierna Dubrovnik, trascorse gran parte della sua vita, a Roma, al Collegio Romano, dove lavorò in tempi difficili che videro lo scioglimento della Compagnia. Ma il suo interesse per la scienza era sottomesso al suo amore per Cristo, al punto che rifiutò una cattedra all’università di Pisa, offertagli a patto che rinunciasse all’abito talare.

Il gesuita croato si distinse in modo brillante nello studio e nello svolgimento di una pluralità di discipline scientifiche, anticipando la metodologia attuale e cercando allo stesso tempo il legame del creato con il Creatore.

Il rettore della Gregoriana, padre François-Xavier Dumortier, S.I., ha affermato che il simposio è stato “un dovere perché senza memoria: istituzioni come le nostre sarebbero condannate all’effimero”, e ha ricordato “come padre Bošković apre un cammino che deve essere anche il nostro: il dialogo profondo efficiente tra fede e scienza”. Un religioso che “ha lasciato una traccia viva e profonda e oggi, nel terzo centenario della sua nascita, troviamo un’opportunità per ricordare il suo contributo”.

Il padre Anto Tustonjić, S.I., superiore provinciale dei Gesuiti in Croazia, ha indicato che “il relativismo e lo scetticismo sono onnipresenti nel campo di tanti mass media che presentano i valori che sono centrali come non più adatti nella nostra fede cattolica. Si dice che tutto sia relativo, che non ci siano le cose sicure, come la bontà che è sempre buona o la verità che è sempre vera. Invece tutto viene ridotto a quanto mi serve o meno, a un opportunismo”.

Il superiore gesuita ha ricordato anche il viaggio di Benedetto XVI in Croazia quando il Papa “ha menzionato parecchie volte Bošković, come modello di gesuita, scienziato, uomo di fede”.

Quindi ha proseguito: “Vogliamo proporre questo modello di uomo di scienza e fede anche ai giovani che svolgono ricerche per mostrare che queste due cose, scienza e fede, non sono opposte ma sono cose che fanno diventare l’uomo più integralmente uomo”.

“Da noi si sente spesso – ha proseguito – che la scienza e la fede sono opposte. Invece gli scienziati più rinomati hanno affermato di aver scoperto che c’è qualcosa in più, che le leggi della natura non possono essere venute dal nulla, che è necessario un ente superiore e fondamentale”.

“E Bošković nei suoi scritti e lezioni – ha proseguito – diceva che chi considera tutto il creato come frutto della casualità, non può commettere un errore più grave. E così i veri scienziati, come era il gesuita croato, si accorgono che c’è un ‘disegnatore’ e lo riconoscono”.

Il segretario di Stato del Ministero degli Esteri della Croazia, Mario Nobilo, ha ricordato il viaggio dello scorso giugno a Croazia di Benedetto XVI, menzionando citazioni del gesuita e l’importante sostegno di Giovanni Paolo II al suo popolo durante la guerra degli anni ’90 e la fedeltà dei croati a Roma da oltre mille anni.

L’ambasciatore della Croazia presso la santa sede, Filip Vucak, ha ricordato le diverse mostre in onore del cattolico croato, come quelle a Londra e a Parigi.

Il convegno è stato promosso dalla Pontificia Università Gregoriana, dal Ministero degli Esteri e dell’Integrazione Europea della Croazia e dalla Facoltà di Filosofia della Compagnia di Gesù di Zagabria, in occasione del III centenario della nascita del gesuita croato, scienziato, filosofo, matematico, astronomo e diplomatico.

Sono seguite due sessioni su Bošković nel contesto della spiritualità e della scienza dei Gesuiti e Bošković nel contesto europeo, con interventi di professori del Centre Sèvres di Parigi, dell’Università di Zagabria, dell’Osservatorio del Vaticano e dei Musei Vaticani.

È stata quindi inaugurata la mostra dedicata al gesuita, con diversi panelli sulla sua opera e il successivo scoprimento di una lapide a ricordo del suo soggiorno a Roma.

La commemorazione del P. Bošković è proseguita domenica 11 dicembre con la Santa Messa nella chiesa romana di San Girolamo presieduta dal card. Josip Bozanić, Arcivescovo di Zagabria.

Al termine dell’Angelus di ieri, papa Benedetto XVI, durante il saluto ai pellegrini in lingua croata, ha salutato in particolare i partecipanti al simposio su Bošković, da lui descritto come uno “scienziato e diplomatico” che “impersona e testimonia in modo ottimo il connubio tra la fede e la scienza”.

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ZENIT Staff

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