di Salvatore Cernuzio

ROMA, mercoledì, 13 dicembre 2012 (ZENIT.org) – Nel giorno della sua festa, Santa Lucia ha fatto un bel regalo alla città di Roma. Oggi, memoria liturgica della santa vergine e martire, protettrice della vista, è stato infatti inaugurato al Policlinico “A. Gemelli” il “Centro multidisciplinare di diagnostica e riabilitazione visiva per bambini con deficit plurisensoriali”.

Si tratta di una importante iniziativa, una realtà unica in tutto il Centro-Sud, nata grazie alla collaborazione con l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità - IAPB Italia onlus, che sarà operante da questo pomeriggio all’interno del Day Hospital di Neuropsichiatria Infantile del Gemelli.

Sono tanti gli obiettivi che il Centro si pone. In particolare, regalare una speranza ai bambini colpiti da più disabilità sensoriali e ai loro genitori, migliorandone in maniera significativa la qualità della vita.

Secondo le statistiche e gli studi medici, infatti, numerosi bambini sviluppano durante i primi anni di vita - o addirittura già fin dalla nascita - seri problemi di ipovisione, che si associano ad altri disturbi neurologici e degli altri organi di senso. Rischi seri, che se non curati in tempo, impediscono la corretta crescita del bambino.

Il Centro, quindi, propone un’azione tempestiva verso tutti i bambini che presentano tali problemi, attraverso diagnosi ed interventi specifici che si avvalgono  dell’esperienza multidisciplinare di un team di specialisti comprendente neuropsichiatri infantili esperti in funzioni visive, oculisti, neonatologi ed esperti di riabilitazione per l’ipovisione.

Solide fondamenta, quindi, alla base del nuovo Centro di diagnosi e riabilitazione. La maggiore interazione tra tutti gli operatori selezionati darà, infatti, una più ampia possibilità di discussione e approfondimento dei singoli casi clinici.

Non solo. Grazie alla disponibilità di strumenti e spazi idonei come i locali del Polo Nazionale di Servizi e Ricerca per la Prevenzione della Cecità e la Riabilitazione Visiva degli Ipovedenti con sede presso il Policlinico universitario, sarà possibile eseguire anche il maggior numero di esami in tempi ristretti.

I benefici andranno sia ai bambini, che potranno così risparmiarsi la temuta “fila dal medico” o altre inutili peregrinazioni, e soprattutto ai genitori che vedranno inquadrato con chiarezza il ruolo e le competenze delle diverse figure che ruotano intorno al bambino affetto da pluridisabilità.

Gli interventi altamente specialistici, inoltre, permetteranno di creare presupposti necessari per la definizione di linee guida nazionali per la riabilitazione visiva in età pediatrica ed evolutiva.

Lo conferma anche il professor Eugenio Mercuri, Ordinario di Neuropsichiatria infantile all’Università Cattolica di Roma e Direttore dell’UOC di Neuropsichiatria infantile del Policlinico Gemelli, spiegando che tali percorsi di riabilitazione  “saranno disegnati su misura per ciascun bambino con deficit plurisensoriali in modo da sfruttare al meglio le sue potenzialità, non solo per quel che riguarda la vista, ma anche gli aspetti motori e più generalmente il suo sviluppo globale”.

Attorno alla Unità di Neuropsichiatria Infantile del Gemelli, conclude il docente, “gravitano già oltre 500 bambini con problemi neurovisivi e, più generalmente, neurosensoriali di cui almeno 200 hanno una diagnosi specifica di ipovisione, provenienti da tutta Italia. Il Centro si occuperà soprattutto dei bambini più piccoli, mirando a un intervento precoce”.

La novità più interessante è il coinvolgimento in prima persona, fin dalla diagnosi, dei genitori dei piccoli, in modo da organizzare il percorso riabilitativo del bambino. Il confronto tra le diverse figure professionali e i genitori sarà costante, sia al momento della diagnosi che durante le visite successive, e con essi si identificheranno i punti di forza e le competenze da attivare e si proporranno attività da eseguire in ambito familiare, presso il Centro, sul territorio e nella scuola.

Afferma il Presidente di IAPB Giuseppe Castronovo: “Spesso quando in una famiglia nasce un bambino con una pluridisabilità, al dramma vissuto si aggiunge la difficoltà di essere seguiti da molti specialisti che lavorano separatamente”.

“Con questo Centro, invece – prosegue - i genitori hanno un unico interlocutore sin dalla nascita: un’équipe altamente specializzata a loro disposizione che permetterà loro di scoprire tutte le meravigliose potenzialità dei loro figli, che saranno seguiti scrupolosamente. Siamo fermamente convinti che il Centro che oggi inauguriamo sarà un sicuro punto di riferimento per tutte la famiglie italiane”.