ROMA, venerdì, 7 dicembre 2012 (ZENIT.org).
Lettura
Con l’immagine dei ciechi che acquistano la vista, il profeta Isaìa annuncia la liberazione degli umili e la loro gioia nel regno messianico. San Paolo chiamerà quel giorno: «nella pienezza dei tempi» (Eb 9,26). Gesù restituendo la vista ai due ciechi afferma di essere il Messia atteso e mette in evidenza la potenza della fede.
Meditazione
Il Vangelo di oggi mette nuovamente dinanzi a noi l’incontro di Gesù con la miseria umana. Gesù non si tira indietro, non si nasconde, anzi, accoglie l’umanità sofferente e, nella sua accoglienza piena di tenerezza, rivela l’amore di Dio. I due ciechi lo invocano. Gesù interroga la loro fede e alla loro risposta sincera e spontanea segue il comando: «Avvenga per voi secondo la vostra fede!». Il grido dei due ciechi era un grido di fede, giunto al cuore di Gesù. Noi chiediamo tante cose, ma spesso riceviamo molto poco per il semplice fatto che non crediamo davvero che Dio ci voglia felici. Ciascuno ottiene da Dio nella misura in cui chiede con fede e con fiducia. È bene non dimenticare un piccolo dettaglio di questo passo. Gesù giunge a casa ed i due ciechi entrano anche loro nella sua casa, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Essi si sentono a loro agio nella casa di Gesù. Queste guarigioni sono l’anticipazione di quell’universale irrorazione di grazia che Gesù, Luce del mondo, viene a donare a tutti gli uomini. Il nostro personale “recupero della vista” dell’anima è avvenuto nel giorno del nostro battesimo: i nostri cari hanno attinto la luce al cero pasquale per far ardere la nostra candela, la fede della vita. Credere in Lui significa accoglierlo, lasciarsi invadere dalla sua luminosa presenza. Egli non entra con la forza nel mio piccolo mondo di oscurità, pieno di angoscia e di timore. Aspetta che io gli apra almeno uno spiraglio. Oggi Gesù rivolge anche me il suo sguardo penetrante e mi domanda: “Credi tu che io possa fare questo?”. Riesco a dire in verità: “Sì, Signore, io credo”? Ho nella mia vita qualche Buona Notizia di Dio da condividere con gli altri? Cosa significa concretamente per me, anche alla luce della prossima solennità dell’Immacolata, la Parola di Gesù: «risplenda la vostra luce davanti agli uomini».
Preghiera
Vieni, Gesù, figlio di David, figlio di Dio, figlio di Maria. Vieni, parola di luce, a dissipare le tenebre della mia mente e del mio cuore. Dammi la luce della fede, quanta ne basta per vederti sulla strada e seguirti con il desiderio struggente di essere da te guardato. Guardami, Signore, e i miei occhi si apriranno per contemplare la bellezza del tuo volto, per vedere la tua bontà infinita ora, mentre vado pellegrino, e poi per sempre nella terra dei viventi. Amen.
Agire
Per mettermi in cammino verso la luce cerco di compiere un gesto di carità, non per cercare la mia gloria ma quella di Dio.
Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, M.S. (Missionari de La Salette), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it