CITTA’ DEL MESSICO, giovedì, 6 dicembre 2012 (ZENIT.org) – Nell’Anno della Fede indetto da papa Benedetto XVI, la Chiesa dell’arcidiocesi di Città del Messico risponde con frutti di amore, di solidarietà e di vita, accogliendo nel suo seno come figli di Dio ventuno bambini che hanno rischiato di essere abortiti.
Secondo quanto riferito dal sito dell’arcidiocesi, la celebrazione del battesimo collettivo è stata presieduta dal cardinale Norberto Rivera Carrera nella parrocchia di Nostra Signora Regina della Pace, nel quartiere Verónica Anzures, martedì 27 novembre. Alla celebrazione hanno partecipato circa 130 persone, tra familiari e membri del Comitato Nazionale ProVita.
A rendere possibile l’evento sono stati il sostegno ed orientamento offerti dall’organizzazione alle madri dei piccoli, che hanno permesso loro di continuare la gravidanza e di salvaguardare la vita e l’integrità, sia delle stesse madri che dei loro figli.
Nella sua omelia, il cardinale Rivera ha ricordato la grande responsabilità di genitori e padrini a continuare la formazione e l’educazione dei bambini nella fede, sottolineando che “dopo essere riusciti a preservare la loro vita fisica è altrettanto importante alimentare la loro vita spirituale”. “La Parola di Dio darà a questi bambini la forza per percorrere il cammino della vita” ha affermato il porporato.
L’arcivescovo di Città del Messico ha poi sottolineato che “per mezzo del sacramento del battesimo, i bambini sono stati incorporati nel corpo di Cristo, per cui potranno solo superare le difficoltà della vita rimanendo forti in Lui”.
Rivolgendosi ancora a genitori e padrini, il porporato ha fatto presente che per avere una vita sana i bambini “non solo hanno bisogno di essere protetti e nutriti bene, ma anche di conoscere la Parola di Dio”, la quale sarà sempre una luce sul loro sentiero.
“Voi dovete guidarli verso l’Eucaristia; soltanto nutriti in Dio troveranno la vita eterna”, ha esortato Rivera, prima di accendere le candele simboleggianti la luce di Cristo e della fede di questi nuovi membri della Chiesa.
Per il Comitato Nazionale Pro-Vita, l’evento costituisce un segno di speranza in una città, in cui, secondo i dati ufficiali, 80.000 bambini hanno perso la vita nel grembo materno all’interno degli ospedali materno-infantili del governo del Distretto Federale.
Tutti i familiari dei bambini – il più piccolo aveva 2 anni, il più grande 6 – hanno concordato sul fatto che è stato un dono di Dio che i piccoli abbiano ricevuto il battesimo dalle mani del cardinale Rivera Carrera. Il presidente dell’organizzazione pro-vita, Jorge Serrano Limón, ha parlato di “una benedizione, un onore ed un immensa gioia”.
Alcuni membri del Comitato Pro-Vita hanno spiegato che alle madri dei bimbi sono state fornite informazioni e delucidazioni sullo sviluppo gestazione; le hanno sottoposto a delle ecografie in modo da poter sentire e vedere i bambini nel grembo materno. Alle donne, inoltre, è stata offerta un’informazione obiettiva e veritiera sull’aborto, sui metodi dell’aborto e sulle conseguenze fisiche, emotive e psicologiche che esso ha sia sulle madri che sui padri del bambino non nato.
Il Comitato ha proposto alle donne incinte anche delle alternative di vita, come borse di lavoro, consulenze legali, servizi socio-assistenziali, un alloggio e via dicendo.
Dall’agosto 2008, il Comitato Nazionale Pro-Vita promuove, inoltre, i battesimi di bambini che hanno rischiato di essere abortiti. Quando, in passato, il cardinale Rivera non ha potuto presenziare a tali celebrazioni, a presiederle è stato il nunzio apostolico del Messico, monsignor Christophe Pierre.
Infine, l’associazione ha annunciato che continuerà il suo forte impegno di prevenzione e di educazione per promuovere una sessualità rivolta al servizio di amore, offrendo delle alternative alle donne incinte in difficoltà.