Le tre tentazioni che bloccano la società!

Spetta a noi far sì che gli inganni di Satana non affossino l’uomo

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Nel tempo di quaresima deve essere più vigorosa la forza dell’uomo capace di vincere le tentazioni che affollano la sua quotidianità. Papa Francesco, nell’Angelus di domenica scorsa, ha detto con chiarezza:  “Gesù non dialoga con Satana, sa bene che è astuto e quindi si rifugia nella forza della Parola di Dio. Niente argomenti con Satana, ma sempre difesi dalla Parola di Dio e questo ci salverà”. Il Santo Padre, che giorno dopo giorno sta rivoluzionando la Chiesa riportandola sui dimenticati sentieri del vangelo, ci ha chiamati, ricordando le parole di Gesù, a rivedere la nostra fede, senza mai soccombere alle nostre crisi esistenziali: “…la strada della fede passa anche attraverso il buio, il dubbio, e si nutre di pazienza e di attesa perseverante” e in questo tempo che “dobbiamo disfarci degli idoli, delle cose vane, e costruire la nostra vita sull’essenziale”. Necessita perciò una fede ecclesiale più forte per tenere lontano le insidie quotidiane del demonio. In questo periodo quaresimale il teologo e pastore mons. Costantino Di Bruno scrive a proposito: “Devi rivestirti di una fede che è di perenne ascolto dello Spirito Santo che ti parla attraverso la sua Chiesa. La fede ecclesiale salva, la fede fatta da te ti lascia nel tuo ozio spirituale, ti abbandona alle tue chiacchiere quotidiane, ti lascia scivolare in ogni trasgressione, ti consente ogni ignavia e ogni pigrizia spirituale, ti giustifica anche il peccato”. Una fede “fai da te” apre le porte al diavolo e lo fa diventare padrone dei pensieri e di tutto ciò che da essi si riflette nella comunità in cui si vive.

La tentazione è l’anticamera del fallimento dell’uomo e ha solo lo scopo di far perdere la strada che conduce al paradiso. Per tale motivo le tre tentazioni nel deserto di satana a Cristo sono ancora oggi una insidia profonda e conclusiva, perché interessano tutta l’esistenza umana; tendono a sovvertire l’equilibrio santo e naturale che Dio ha creato per l’armonia dell’universo; permettono al male di trionfare su ogni bene. Il diavolo spinge il Figlio dell’Uomo a procurarsi il pane in un modo nuovo: Non certo con il sudore della propria fronte, ma con la forza del suo potere, evitando il sacrificio quotidiano. Se guardiamo la cronaca giornaliera dobbiamo affermare che il diavolo sa come tentare l’uomo, tenendolo in pugno senza tanti sforzi. Pertanto dilagano la corruzione e l’imbroglio organizzato, pur di sollecitare facili guadagni. L’immoralità è cresciuta da fare veramente paura, mentre tanta gente ha difficoltà nel vivere con dignità! Potremmo affermare con serenità che il superamento di questa tentazione potrebbe avviarci alla risoluzione dei problemi pendenti sulle nostre comunità! Non c’è organismo dello stato o legge parlamentare che possa porre fine a questo triste cedimento della società, senza una veritiera conversione del cuore dell’uomo. La tentazione di accumulare soldi senza alcun sudore sta ormai portando il mondo allo sfascio completo, perché tra l’altro riduce le occasioni di lavoro per chi è da tempo disoccupato.

La seconda tentazione continua a spingere l’uomo fuori dal disegno naturale dell’umanità. Oggi vanno infatti di moda le religioni personali e le interpretazioni individuali della Parola. La parola di Dio è un racconto; una delle tante verità disponibili. Il relativismo impera e l’uomo si auto assolve e giustifica ogni suo desiderio, anche se sfascia l’ordine naturale della creazione. Non esistono valori che non possano essere negoziati. Tutto è possibile all’uomo, per decreto umano. È questo il grande il pericolo che esiste nella Chiesa e nella società. Ognuno ha il suo Dio; il suo vangelo; le sue strade per eliminare qualsiasi peccato. Anche la terza tentazione va oggi di gran moda. La corsa al potere a tutti i costi, vendendosi l’anima direttamente al diavolo, cresce a dismisura. Basta guardarsi attorno! In che misura gli uomini impegnati in politica, nelle istituzioni, negli enti centrali e periferici, nei mille ruoli professionali, nelle varie articolazioni lavorative, in campo laico e religioso, hanno accettato ogni tipo di compromesso pur di ottenere quanto fosse nelle proprie ambizioni? La risposta è sotto gli occhi di tutti. Il successo personale viene prima di ogni cosa. Non è più un mistero se  per ottenere alcuni ruoli sensibili bisogna appartenere a gruppi particolari visibili o meno. Spesso ormai si cambia religione; si modifica modo naturale di essere; si rimuove la propria visione del mondo, pur di ottenere un posto di prestigio o comunque ciò che si sta cercando. Se pure sul potere individuale satana tentò Cristo, figuriamoci cosa cercherà di fare ogni giorno sull’uomo! Cristo però non si piegò; non cambiò religione; non si sottrasse al sacrificio giornaliero e fu crocifisso. A noi la scelta per impedire che le tre tentazioni di satana affossino l’uomo e blocchino ancora il vero progresso della società.

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email:  egidio.chiarella@libero.it. Per ulteriori informazioni: www.egidiochiarella.it. Per ordinare l’ultimo libro di Egidio Chiarella si può cliccare qui

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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