Lettura

La Trasfigurazione consiste in questo: l’anticipazione profetica, ma reale, di ciò che il Signore Gesù Cristo avrebbe vissuto come esito della sua incondizionata adesione al Padre e alla sua volontà. 

Meditazione

La prima lettura apre la grande prospettiva della chiamata, in Abramo, del popolo di Israele ad essere protagonista di una storia nuova e definitivamente diversa da quella degli altri popoli. Abramo accetta di andarsene dalla propria terra, dal contesto naturale della sua vita, dai legami consolidati, verso un’altra prospettiva, la prospettiva di Dio, legata alla storia della sua fede. Questa chiamata in Abramo viene ribadita dal passo del Vangelo di Matteo dedicato alla trasfigurazione. Quello che misteriosamente e profeticamente è contenuto nella vocazione di Abramo trova qui il suo compimento volutamente trascendente e definitivo. Gesù riceve il grande accreditamento da parte del Padre, un accreditamento che lo manifesta come la sintesi definitiva di tutta la storia dell’Antico Testamento rappresentato da Mosè ed Elia, e mostra anticipatamente la novità della sua risurrezione. La Quaresima, dunque, tiene presente che il cammino è verso il compimento del Regno di Dio nel cuore della Chiesa e nel cuore di ciascun credente. Ecco perché san Paolo, nella Seconda Lettera a Timoteo, ricorda che la vocazione cristiana a seguire Gesù Cristo per cogliere la sua gloria, si attua soltanto a condizione di una sofferenza con Lui. Non si può partecipare alla gloria se prima non si partecipa alla sofferenza di Cristo. Questa vita di sofferenza è ricondotta essenzialmente alla vita come missione. La vera sofferenza della vita di Cristo, come la sofferenza dei cristiani, non è soltanto legata a certe particolari circostanze di fatica, di dolore, di esperienza del limite proprio e altrui; queste sono certamente emergenze della sofferenza, ma la sofferenza è non appartenere più a se stessi. Per Cristo fu appartenere al Padre, e non a se stesso, per noi è appartenere a Cristo, e non a noi stessi. È la missione la grande condizione della croce per la risurrezione. Identificandosi con la missione di Cristo, collaborando ad essa, ciascuno di noi fa l’esperienza della sofferenza che si apre poi miracolosamente alla pienezza della gloria. 

Preghiera

«Signore, è bello per noi essere qui!». Le parole di Pietro sono le parole di tutti noi che vorremmo stare per sempre con te, ma prima dobbiamo assaporare il gusto agro e dolce dello stare con te, Gesù, nella vita quotidiana. Donaci di ascoltarti con fede e perseveranza, perché tu sei il Figlio di Dio, l’Amato! 

Agire

Metto in pratica il comando del Padre di ascoltare la voce dell’Amato, del Figlio: mi impegno in modo speciale ad ascoltare e meditare l’abbondante Parola di Dio come impegno quaresimale. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it