Sale la tensione in Ucraina orientale

La Nato diffonde immagini di truppe russe dentro il confine ucraino. Obama minaccia nuove sanzioni, mentre Mosca getta acqua sul fuoco e l’Onu chiede a Kiev di indagare sui crimini dei suoi militari

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Le immagini riprese da un satellite Nato che mostrano la presenza di soldati russi dentro i confini ucraini stanno facendo il giro del mondo. Le dichiarazioni cariche d’indignazione del presidente statunitense Barack Obama e di altri leader di Paesi occidentali danno la misura del livello di tensione che si registra intorno alla crisi che interessa i confini orientali dell’Ucraina.

“Il prossimo consiglio europeo si dovrà di nuovo occupare dell’Ucraina” e “avevamo detto che ulteriori escalation avrebbero naturalmente provocato ulteriori sanzioni”. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel commentando le “nuove avanzate dei separatisti in zone prima tranquille” e “la presenza rafforzata di soldati russi”. Parole che fanno eco alla minaccia di Obama di recapitare “costi supplementari” (ossia nuove sanzioni) alla Russia.

Chi prova a gettare acqua sul fuoco è il Cremlino. Il generale russo Igor Konashenkov ha dichiarato che “non ha senso commentare seriamente” le immagini satellitari diffuse dall’Organizzazione del Patto Atlantico del Nord. E, per dimostrare la buona fede della Federazione russa nel tentativo di superare la crisi ucraina, il presidente russo, Vladimir Putin, ha richiesto alle truppe separatiste dell’Ucraina sudorientale di aprire un corridoio umanitario per permettere alle truppe di Kiev, rimaste circondate dopo la conquista della città di Novoazovsk (città strategica per la sua vicinanza al confine russo) da parte degli indipendentisti. “Mettere fine ai combattimenti, stabilire un cessate il fuoco e negoziare con i rappresentati del Donbass”, l’invito di Putin agli indipendentisti.

Intanto, secondo quanto riporta La Voce della Russia, l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani dell’Onu ha chiesto a Kiev di indagare in merito a denunce di detenzioni, rapimenti e torture di persone, eseguiti dai battaglioni controllati dal Ministero dell’Interno e dal Ministero della Difesa dell’Ucraina. La richiesta delle Nazioni Unite è che vengano puniti i colpevoli. La stima diffusa dall’Onu parla di oltre 2 mila persone uccise dall’inizio del conflitto in Ucraina orientale.

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ZENIT Staff

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