Non è per nulla strano vedere che un asino entra in Gerusalemme. Asino che come tante altre volte fa la stessa strada di tante altre occasioni, portando normalmente il peso di cui normalmente lo caricava il padrone. Ma mi commuove sempre la scena che la Chiesa presenta e festeggia il giorno della domenica delle Palme.
Penso che si sarà meravigliato lo stesso asino, sorpreso non poco quel giorno, nel vedere tanta folla, nugoli di bambini che facevano festa e, osannando, stendevano i loro mantelli al suo passaggio. Si sarà sentito in difficoltà non sapendo dove mettere gli zoccoli, stordito da tutte quelle grida festose.
Cosa era successo?! Aveva in groppa il suo creatore; il creatore del cielo e della terra. Portava il tesoro più prezioso, il Salvatore del mondo. Ma lui non se ne rendeva conto.
Perché Gesù ha scelto proprio un asino per un servizio tanto prezioso e delicato? Forse perché l’umile asinello potesse portare Dio senza minimamente attribuire a sé gli omaggi che la gente a Dio tributava.
L’avvenimento delle Palme mostra il motivo per cui siamo stati caricati di doni preziosi da Dio, siamo cristofori, portatori di Cristo.
“Francesco – chiede frate Masseo al Santo – perché a te tante grazie?”. “Perché Dio non ha trovato uno più miserabile di me”.
Ciao da P. Andrea ocd