Seduti al tavolo d’una pizzeria, guardavamo con la tipica curiosità alcune foto di quando, bambini, avevamo meno d’un anno. Mostrandomi, tutto divertito, una delle sue foto, Palmino esclama: mai sono stato così in alto. Era una foto che lo ritraeva in famiglia,  ritto in piedi sulle spalle del papà orgoglioso di poter toccare il soffitto con un dito ... Questa meraviglia – commenta - accadeva solo quand’ero tanto piccolo da non riuscire ancora a camminare.

Ero fiero di stare in braccio a papà alto due metri… Allora avevo la fortuna di toccare il soffitto con un dito e, in piedi sulle sue spalle, ero più “grande” di papà.

Ora che sono diventato grande, addirittura un atleta, ora che so stare bene in piedi, ho perso quell’altezza, non arrivo al soffitto perché ho “perso” il papà. Ma ho capito bene che per riguadagnarmi il papà devo “diventare” come i bambini.

Non posso rammaricarmi… L’altezza di papà è una grandezza che mi spetta, che posso avere in ogni momento: basta andare dal papà che sta aspettando ch’io mi converta, ch’io diventi “piccolo”, che mi lasci prendere in braccio. “Chi si fa piccolo…sarà il più grande”.

Solo allora posso stare sulle spalle del papà. Anzi è quello il mio posto; anzi non posso avere un altro trono; anzi, mi spetta solo quella posizione; solo così mi riconosco.

Mai così in alto, mai così forte, mai così sicuro, mai così fiducioso…come da quando sono ritornato suo figlio; ritornato ad essere tanto “grande” da toccare il cielo… anzi, da abitare nel più alto dei cieli.

Ciao da p. Andrea

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