Era passato diverso tempo dall’ultima telefonata. Ma anche questa mattina, come tutte le volte, non è mancata l’abituale domanda: “come va?”

“Le gambe!”, solitamente mi risponde, lasciandomi intendere che cammina a fatica e si regge in piedi con difficoltà. Addio alle imprese compiute insieme in montagna, alle galoppate con la bici lungo le strade deserte della campagna friulana.

Non termina la risposta al “come va?” se non si rammarica di non essere come prima: non poter più correre ovunque ci sia bisogno; prestarsi con immediatezza alle varie urgenze dei fratelli in casa e fuori. Non si rassegna a vedersi sorreggere dagli altri anche solo per fare i quattro gradini che lo portano in camera. Con le gambe sane, quanto bene si può fare.

Ma stamattina, alla solita risposta: “le gambe!”, ha aggiunto “la memoria!”, chiedendomi scusa se ha faticato a riconoscere la mia voce al telefono. “Non ricordo nulla del passato mio, né degli altri. Non mi viene in mente né il bene, né il male”.

“Luciano – laconicamente gli rispondo – se ti mancano le gambe, rispondono le ali della fiducia che, più veloci delle tue gambe, ti donano la velocità di Dio. Per cui arrivi non dove possono le tue gambe, ma dove ti precede la preghiera, e vivi là dove arriva il cuore.

Hai perso la memoria!? Chi non ricorda più il passato, né riesce a prevedere o programmare il futuro, possiede e gode la ricchezza del presente: la totale fiducia nel Padre.

Ciao da p. Andrea

Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.