L'organizzatore d’un convegno ci ha incaricato di individuare e sfruttare in tutta la città ogni "spazio disponibile" per reclamizzare l’avvenimento.
Qua e là, lungo i muri e ai bordi dei marciapiedi, abbiamo osservato molti cartelloni, con al centro la scritta: "Spazio disponibile" e il numero telefonico che invita a contattare chi offre quello "spazio".
"Spazio disponibile" per chiunque voglia reclamizzare, far conoscere persone, cose, avvenimenti, scadenze più o meno importanti.
"Spazio disponibile". Questa espressione, prima di leggerla sui cartelloni stradali, l'ho sentita da un amico; di quelli che parlano poco e fanno molto. Mi confidava che da un piccolo paese, tranquillo, ordinato, era stato invitato a trasferirsi, come "responsabile", in una città grande, caotica e piena di problemi.
"Non ti ci vedo, Gino - obbiettai - proprio tu, fragile, debole e così mite… Cosa potrai fare in una città frenetica, turbolenta, con tre milioni di abitanti…Con che animo ci vai?".
"Sono conscio di quanto mi dici; - rispose - ma, come vedi, sono sereno perché ho imparato a "scomparire per essere disponibile a Chi mi vuol occupare"; quindi vado deciso a “mettermi da parte", per essere, come Maria, lo "spazio del nulla”: Maria, lo spazio nel quale Dio ha potuto evidenziare se stesso.
Ciao da p. Andrea ocd