"A Occhi Aperti", di Mario Calabresi

La Storia vissuta e “narrata” da dieci grandi fotografi

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Mario Calabresi, attuale direttore del quotidiano “La Stampa”, ha presentato sabato 15 marzo all’Auditorium Parco della Musica di Roma (1) il suo ultimo libro “A Occhi Aperti” edito da Contrasto (pag. 206, € 19,90). Insieme ad Angelo Rinaldi di “Repubblica” e Giovanni De Mauro di “Internazionale”, un centinaio di spettatori in assorto silenzio per tutta la durata dell’evento (ben oltre la canonica ora dedicata), hanno ascoltato le parole dell’autore e visto su grande schermo le fotografie realizzate da McCurry, Koudelka, McCullin, Erwitt, Fusco, Webb, Basilico, Abbas, Pellegrin, Salgado.  

Fotografi tutti maschi solo perché, come ha spiegato l’autore, gli anni e la generazione presa a riferimento aveva come importanti fotoreporter soprattutto uomini.

Scritto nei mesi durante i quali Calabresi si è trovato a gestire il delicato caso del rapimento in Siria dell’inviato de “La Stampa” Domenico Quirico, l’autore ha raccontato di come si sono svolte le interviste a questi grandi artisti e giornalisti, delle loro debolezze umane (gli incubi di McCullin per aver visto tanta morte, le ultime settimane di vita di Basilico, l’iniziale supponenza di Erwitt durante l’incontro), dei pericoli vissuti per poter garantire l’informazione sia delle guerre (la Beirut di McCullin, Basilico, Pellegrin), sia della potenza degli eventi atmosferici (i monsoni in India di McCurry), sia delle meraviglie della natura (il tuffo dei pinguini dalle montagne di ghiaccio nelle isole Sandwich Australi di Salgado, 2), sia delle contraddizioni sociali (la rivoluzione khomeinista in Iran di Abbas).

Calabresi, miscelando il racconto di episodi di quotidiana attività lavorativa, come ad esempio i colloqui con la moglie di Quirico o le insistenze per non farlo partire nuovamente per la Siria dopo il rapimento, con i grandi temi affrontati dai fotoreporter, e con il continuo richiamo alla proiezione delle fotografie, ha permesso al pubblico di comprendere come e perché il libro si è  venuto a costruire.

La fotografia, per l’autore, è una passione nata da adolescente quando Tonino Milite, poco prima che diventasse il secondo marito della signora Gemma Capra,  mamma di Mario Calabresi, lo iscrisse, in estate ad un corso di fotografia ed il Natale successivo gli fu regalata una macchina fotografica russa.

Il racconto fatto da Calabresi di questo libro, opera che gli ha permesso di miscelare il lavoro di cronista e la passione per la fotografia, ha regalato ai partecipanti anche un ritratto privato dell’autore. Tutta la narrazione è avvenuta con un coinvolgimento emotivo trasmesso ai presenti ma certamente quella delle storie di Koudelka, con le fotografie dell’invasione russa a Praga nell’agosto del 1968 e di Paul Fusco con gli scatti dei funerali di Bob Kennedy, nel giugno dello stesso anno, a parere di chi scrive rimandano alle esperienze di vita dell’autore.

Koudelka, dopo quelle foto, scappò dalla Cecoslovacchia e, non vide più, tranne una sola volta, la sua famiglia. L’America raccontata da quel treno per l’assassinio di un uomo di Stato, non può che ricordare la vita dell’autore. Entrambi i fotoreporter hanno narrato della strenua lotta per la libertà e del sentire dell’uomo comune verso chi, della libertà, si fa vero difensore.

E proprio sulla quarta di copertina c’è una fotografia di Paul Fusco che ritrae una famiglia in piedi sull’attenti: il padre, la madre fino all’ultimo dei cinque figli, in ordine di altezza decrescente, mentre passa il treno con la bara di Kennedy sullo sfondo della campagna americana.

Una fotografia che, per la simmetria della rappresentazione familiare e del paesaggio circostante è molto, molto simile alla copertina dell’altro libro di Calabresi “Spingendo la notte più in là” (3), dove l’autore racconta la storia della sua famiglia e delle altre vittime del terrorismo; qui la signora Capra, in una specie di torre umana, è preceduta e seguita dai suoi tre figli…

Le fotografie, ci fa capire l’autore, possono raccontare meglio la Storia di una frase, di un articolo, di un libro.

*  

NOTE

1) L’evento si è svolto nell’ambito della quinta edizione della Festa del libro e della lettura “Libri Come” avente come filo conduttore il tema “Il Lavoro”.

2) Questa, come altre foto raccolte nel volume, fanno parte del progetto Genesi. Questa mostra è stata poi allestita nell’estate del 2013 a Roma e per un approfondimento si può consultare l’edizione di Zenit del 27 luglio 2013.

3) Per un approfondimento sul libro di Calabresi si può consultare l’edizione di Zenit del 18 gennaio 2014.

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Antonio D'Angiò

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