"Rivoluzione culturale a sinistra" per tutelare nascituri, malati e donne sfruttate con l'utero in affitto

È l’auspicio dell’ex parlamentare Pd Mario Adinolfi, che rivolge un appello al presidente Renzi affinché si occupi dei temi etici

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“Renzi si occupa ora di economia e fa bene, ma so che ha a cuore anche i temi etici: non li trascuri e li affronti”. A rivolgere questo appello al presidente del Consiglio è Mario Adinolfi, nel corso della presentazione del suo libro Voglio la mamma, dedicato a quelle che definisce “le questioni essenziali del vivere, dell’amare e del morire”. Libro che lo stesso autore colloca, come scritto nel sottotitolo, “contro i falsi miti di progresso”.

Adinolfi, che è stato parlamentare del Pd nonché tra i più accesi sostenitori di Matteo Renzi fin dalle primarie del 2012, afferma: “Credo di avere una sensibilità comune a Matteo, fin da quando militavamo insieme nel Ppi”.

Ed è per questo che Adinolfi incalza: “Ora il presidente del Consiglio deve evitare di sfuggire i nodi etici”. La sua opinione è che Renzi ha fatto bene “a cancellare dall’agenda di governo la strumentale apertura che aveva fatto alle primarie sull’adozione per i gay e ad aver sostanzialmente accantonato i progetti sui cosiddetti diritti civili, utilizzando un gay intelligente come Ivan Scalfarotto alle riforme e ai rapporti con il Parlamento”.

Le questioni etiche, tuttavia, non vanno accantonate. “Nel mio libro – spiega Adinolfi – racconto i numeri di un’emergenza etica: 106.000 bambini ogni anno in Italia sono abortiti e sono davvero troppi, in Olanda e Belgio le leggi sull’eutanasia anche pediatrica hanno prodotto 20.000 morti, viene messa in discussione persino la figura materna con l’ottusità burocratica della definizione dei genitori 1 e 2, migliaia di donne vengono sfruttate anche da coppie italiane che mercificano la maternità con la pratica degli uteri in affitto, le norme sull’abuso sessuale nei confronti dei minori sono lasche, gli italiani sono il secondo Paese al mondo per inclinazione al turismo sessuale pedofilo”.

Adinolfi si lascia andare poi ad affermazioni in controtendenza con gran parte dell’opinione diffusa nel mondo della sinistra. Premettendo di essere persona di sinistra e che “a sinistra si sta con i più deboli”, il noto blogger invita la sinistra istituzionale a stare dunque “con i bambini che rischiano di non nascere, con le donne sfruttate che devono vendere persino la sacralità della maternità a italiani ricchi, con i malati piccoli e anziani che devono essere curati e non soppressi, con le madri che hanno diritto a veder riconosciuto il proprio ruolo”.

Quella che Adinolfi auspica è una vera e propria “rivoluzione culturale a sinistra, a partire dal Pd”. La sua opinione è che “cedere culturalmente alle idee del socialismo radicaleggiante non può essere un’opzione per il Matteo Renzi che conosco io, neanche per calcolo politico, neanche per cercare consenso”. Del resto, conclude Adinolfi, “in Europa proprio Hollande e Zapatero dimostrano che con politiche contro i più deboli sul piano etico, i consensi si perdono e non si conquistano”.

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Federico Cenci

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