Anche il silenzio è un atto omofobo?

Le Sentinelle in Piedi a Imperia, La Spezia e Chiavari

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Ancora una volta il silenzio delle Sentinelle in Piedi viene tacciato di omofobia. L’ultima accusa, in ordine di tempo, arriva dall’Huffington Post che pubblica una lettera aperta ad Avvenire, reo di aver ospitato una missiva delle stese Sentinelle e, probabilmente, ancor più di aver con coraggio lanciato l’allarme sull’incursione dell’educazione gender nelle scuole,  in cui si parla delle Sentinelle in Piedi come “persone omofobe e transfobe che non vogliono cedere al cambiamento sociale in atto sempre più visibile e evidente”.

“Un’accusa che mette in evidenza due cose – dichiarano le Sentinelle in piedi in un comunicato -. Da un lato conferma l’urgenza di mobilitarsi contro un testo di legge, il ddl Scalfarotto sull’omofobia, dalla portata liberticida. Se infatti oggi si viene accusati di omofobia soltanto stando in silenzio nelle piazze per manifestare il legittimo dissenso verso un provvedimento legislativo, cosa accadrà domani, se la legge entrerà in vigore?”.

“Non ci stancheremo mai di affermare che questo testo – si legge ancora nella nota – presentato come necessario per fermare atti di violenza nei confronti di persone con tendenze omosessuali, è invece incostituzionale in quanto non specifica cosa si intenda per omofobia e dunque anche le semplici opinioni potrebbero essere passibili di denuncia così come oggi sono passibili di accusa. Con questo testo potrebbe essere denunciato chiunque si dica contrario alle adozioni da parte di coppie formate da persone dello stesso sesso o sostenga che la famiglia  è fondata sull’unione tra un uomo e una donna”.

Il secondo aspetto evidenziato dalle Sentinelle è “il grande inganno che questa legge porta avanti: la contrapposizione tra omosessuali ed eterosessuali. Non esistono un “noi” e un “voi” che si combattono, non per le Sentinelle in Piedi che si rifiutano di incasellare le persone in base all’orientamento sessuale, poiché non è questo aspetto a costituire l’integrità della persona”.

“Dietro la rivendicazione di presunti diritti negati, le lobby Lgbt si arrogano il diritto di parlare a nome di tutte le persone omosessuali o transessuali, senza considerare che tra queste c’è chi è del tutto contrario alla pretesa di diritti declinati in base all’inclinazione sessuale. Molte di queste persone vegliano con noi nelle piazze. Non solo, con lo stesso approccio le Sentinelle in Piedi vengono goffamente catalogate con la comoda e vecchia etichetta dei “catto-reazionari” o bigotti”.

“Quanto questo sia falso lo dice la realtà delle nostre veglie: la nostra è una rete apartitica e aconfessionale e tra le Sentinelle in Piedi ci sono cittadini cattolici, persone musulmane, non credenti, mormoni, basta venire in piazza per verificarlo di persona”.

“Questo dovrebbe bastare a chiarire che la libertà di espressione riguarda tutti, non conosce colore politico, religione, orientamento sessuale e chi è veramente libero da pregiudizi non può non riconoscerlo e non scendere in piazza con noi”.

Sabato 22 marzo le Sentinelle veglieranno a Chiavari in Piazza Mazzini alle 18.30, a La Spezia in Piazzetta del Bastione alle 18, a Imperia in Piazza Roma alle 16. “Vegliamo in silenzio oggi per essere liberi di esprimerci domani”, conclude il comunicato.

Su Facebook: Sentinelle in piedi

www.sentinelleinpiedi.it

info@sentinelleinpiedi.it

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ZENIT Staff

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