Vedo Franco, quasi in ginocchio, sotto uno dei trenta olivi piantati nel nostro orto. Con le forbici in mano li stava passando tutti per la potatura. Mi sono complimentato per la cura e la precisione dell’ operazione chirurgica. Ogni pianta veniva liberata dai rami superflui, tagliati e ammucchiati  accanto al tronco.

“Questi rami, mi precisa Franco, sono un dono dell’albero per far la festa a Gesù, il giorno delle palme. In quel giorno, tutti in processione agitano ramoscelli d’olivo cantando: “Osanna”.  

Ogni pianta d’olivo in questo periodo, come vedi, non piange come fosse defraudata della sua bellezza, ma gode di poter offrire non solo le sue bacche per l’olio, ma anche di cambiare in gioiosa offerta il superfluo dei rami per la festa. Della pianta d’olivo non si butta via niente, ma tutto è trasformato in dono.

Grazie all’olivo ho imparato a non lamentarmi se qualcuno mi “offende” rubandomi spazio o parte della mia salute, del mio tempo; ho imparato a non sottrarmi dal donare anche la vita come segno dell’amore più grande.

Sembra domandarmi: vuoi guarire dalla paura di essere derubato? Desideri  allontanare da te anche il terrore della morte? Ti basta trasformare in una offerta il superfluo dei tuoi “rami” e orientare la tua stessa vita in un dono d’amore.

Allora non ti sfiorerà più la paura di perdere, ma ti sorprenderà la gioia di poter  tutto impreziosire nel dono.

Ciao da p. Andrea

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