Lettura

Veniamo condotti a meditare sull’esperienza della salvezza che ci è donata gratuitamente dalla presenza del Signore Gesù Cristo nel mistero del suo popolo. La salvezza, ci dice la Prima lettera di Pietro, è un presente che è stato preparato per tutta la storia dell’antico popolo d’Israele. 

Meditazione

I profeti hanno cercato di indagare su come si sarebbe compiuto il mistero dell’elezione del popolo e hanno cercato di comprendere il mistero di Cristo e le caratteristiche dell’attuarsi di questo mistero nella Sua passione e risurrezione. Ora, tutto questo lavorio incessante e drammatico dell’antico profetismo si scioglie nella chiarezza profonda della rivelazione cristiana e nella pace che questa chiarezza implica, propone e fa sperimentare. Ecco perché questo definitivo compiersi del Mistero di Dio, nella morte e nella risurrezione del Signore, ed il suo attuarsi pienamente nella nostra esperienza di cristiani che seguono il mistero di Cristo, qui ed ora, comporta un atteggiamento profondo di conversione. Si sta dentro questa novità perché ci si converte quotidianamente ad essa. La conversione è indicata però, come sottolinea san Pietro, come una conversione dell’intelligenza e del cuore a Dio. Questo implica un’esperienza di gratuità nel rapporto con Dio, introdotta nel brano del Vangelo di Marco, dalle domande di Pietro al Signore: e noi che abbiamo preferito la tua presenza a tutto il resto e abbiamo lasciato tutto per seguirti? Questa è la gratuità straordinaria che corrisponde disegualmente, ma pur corrisponde, alla gratuità di Dio, il quale ha dato tutto e ha rinunziato a tutto: Cristo non ha ritenuto come qualche cosa di indiscutibile ed innegabile la sua filiazione divina, ma ha rinunziato perché questa filiazione divina potesse effettuarsi in una maniera ancora più travolgente nella sua risurrezione. Ecco cosa implica la gratuità cristiana: perdere tutto. Implica quello che umanamente parlando sembra solo una rinunzia, e forse tante volte nell’immagine che i cristiani danno della loro fede c’è una qualche riduzione a questo senso, mentre la vera gratuità sacrifica tutto al Signore e viene inesorabilmente compensata da un’inimmaginabile pienezza. È molto di più quello che riceviamo dal Signore, molto di più di quanto noi abbiamo offerto. 

Preghiera

«Rapisca, ti prego o Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell’amor tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell’amor mio» (san Francesco d’Assisi). 

Agire

Individuerò e metterò in atto nel corso della giornata o dei prossimi giorni il gesto che per me significa compiere un atto nel segno della “gratuità cristiana”. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it