Lo ha detto il papa Benedetto XVI, oggi 13 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, nel corso dell’omelia della messa celebrata nella Basilica Vaticana di San Pietro a Roma.
All’inizio della Quaresima, di fronte alla Tomba dell’Apostolo Pietro, il Pontefice ha invocato l’intercessione per il cammino della Chiesa ed ha ringraziato tutti, specialmente i fedeli della Diocesi di Roma, mentre sta per accingersi a “concludere il ministero petrino”.
Prendendo spunto dalle letture del giorno, il Vescovo di Roma ha menzionato il forte richiamo che il profeta Gioele rivolge al popolo di Israele: “Così dice il Signore: ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti” ed ha sottolineata l’espressione “con tutto il cuore”spiegando che “c’è una forza che non risiede nel nostro cuore, ma che si sprigiona dal cuore stesso di Dio. E’ la forza della sua misericordia”.
Dopo aver ribadito che la dimensione comunitaria è un elemento essenziale nella vita cristiana, Benedetto XVI ha ricordato come il volto della Chiesa della Chiesa “venga a volte deturpato”.
“Penso in particolare – ha affermato - alle colpe contro l’unità della Chiesa, alle divisioni nel corpo ecclesiale” per questo motivo “vivere la Quaresima in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale, superando individualismi e rivalità, è un segno umile e prezioso per coloro che sono lontani dalla fede o indifferenti”.
Il Papa ha precisato che la quaresima e la Pasqua sono “un’occasione unica e irripetibile” per la nostra salvezza, perché Cristo ha voluto caratterizzare la sua esistenza, assumendo tutto l’umano “fino a farsi carico dello stesso peccato degli uomini”.
“La riconciliazione che ci viene offerta ha avuto un prezzo altissimo” ha sostenuto il Pontefice, perché , “in questa immersione di Dio nella sofferenza umana e nell’abisso del male sta la radice della nostra giustificazione”.
“Il ritornare a Dio con tutto il cuore nel nostro cammino quaresimale - ha continuato – passa attraverso la Croce, il seguire Cristo sulla strada che conduce al Calvario, al dono totale di sé”.
Per ritornare a Dio con tutto il cuore, Benedetto XVI ha ricordato che Gesù fa riferimento a tre pratiche fondamentali previste dalla Legge mosaica: l’elemosina, la preghiera e il digiuno.
Il Pontefice ha concluso dicendo “Risuoni forte in noi l’invito alla conversione, a «ritornare a Dio con tutto il cuore», accogliendo la sua grazia che ci fa uomini nuovi, con quella sorprendente novità che è partecipazione alla vita stessa di Gesù”.