Che cos’è l’amore per le nuove generazioni? Negli ultimi anni, purtroppo, i giovani sono bersagliati da un certo tipo di non-cultura che tende a ridurre questo stupendo sentimento ad una dimensione egoistica, superficiale, priva di senso.</p>

Per accorgersene, basta accendere la televisione e dare un’occhiata a certi programmi in cui l’amore viene privato del suo significato più profondo. Si elimina qualunque accenno al futuro, allo sforzo, all’impegno, alla progettualità.

Non a caso, in alcuni telefilm vengono proposti modelli di vita assolutamente distorti: i soliti studenti del college che bruciano un rapporto dietro l’altro, senza mai unirsi stabilmente.

Certi personaggi non amano. Non si impegnano mai. Preferiscono collezionare “storie”, “episodi”, “parentesi” momentanee.

Le conseguenze di simili spettacoli sono disastrose. Il messaggio che viene trasmesso al giovane telespettatore, di fatto, è questo: “Se vuoi essere qualcuno, devi assomigliare al protagonista del telefilm. Alla tua età non hai ancora fatto sesso? Che cosa aspetti?”

“Fare sesso” è un’espressione vuota e spoetizzante, che oggi va molto di moda. Ma ce ne sono tante altre. La più ingannevole, senza dubbio, è “il sesso sicuro”. È nata in seguito alla diffusione dell’Aids e racchiude un messaggio davvero fuorviante: “Vuoi continuare a vivere senza alcun impegno? Va benissimo! Però non dimenticare la protezione del profilattico!”.

È davvero questa la strada giusta da seguire? Si può rispondere alla domanda con un esempio. La cintura di sicurezza ed il casco sono sicuramente strumenti utili, che possono contribuire a limitare i danni in caso di incidenti stradali. Ma non possono rappresentare una completa soluzione al problema. La vera soluzione sta nella prudenza e nella correttezza di chi guida l’automobile o la moto, rispettando i limiti di velocità e le regole del codice.

Lo stesso discorso vale per i rapporti umani. L’unica, vera maniera per combattere l’Aids è quella di promuovere un’autentica cultura dell’amore, anche a costo di pronunciare parole che oggi sembrano suscitare scandalo, come “verginità”, “purezza” e “castità”.

Oggi, purtroppo, sembra prevalere una mentalità superficiale, figlia della non-cultura del non-impegno, tipica dei nostri tempi.

Il più grande male è la fuga da ogni sforzo, la voglia di non assumersi responsabilità. Se arriva un figlio indesiderato, si può eliminare con l’aborto. Se un rapporto diventa troppo impegnativo, si può scappare via e tuffarsi nei rapporti “usa e getta”.

Di conseguenza l’amore tra due persone non è più un bellissimo dono, ma uno squallidissimo prestito. Si riduce ad un misero contratto a tempo determinato, dal quale scappare quando si presentano i primi sforzi da affrontare. Non a caso, negli ultimi anni, si è parlato di introdurre i “divorzi-lampo”, per accelerare la fuga dal matrimonio.

Alla base di certe distorsioni mentali c’è un problema più profondo: l’assenza di un’autentica cultura di considerazione del valore dell’altro. La sfida controcorrente da proporre ai giovani è quella suggerita da Gesù: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. È da qui che bisogna ripartire.