Ora lascia, o Signore!

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Giovanni afferma che la vera conoscenza di Dio si concretizza nell’osservanza dei suoi comandamenti. Il brano odierno del Vangelo dell’infanzia di Luca ci spiega la presentazione di Gesù al tempio attraverso una riflessione di fede su citazioni di testi veterotestamentari. Simeone riconoscendo Gesù come «luce che illumina le genti» e «segno di contraddizione», aiuta Maria, Giuseppe e, oggi noi, a penetrare nel mistero di Cristo.

Meditazione

Anche la Vergine immacolata si sottopone umilmente al rito della purificazione, lei che non aveva mai contratto nessuna impurità. Un’indubbia lezione di umiltà. È ancora più significativa la presentazione al tempio del bambino Gesù. Il Vangelo parla dei «giorni della loro purificazione»; quindi Gesù è già coinvolto in una purificazione, non dei suoi, ma dei nostri peccati. Prima che Giovanni Battista lo additi al mondo come l’Agnello che toglie il peccato dal mondo, sono gli stessi Maria e Giuseppe a presentarlo ufficialmente all’intera umanità. È un gesto sacerdotale quell’offerta, che troverà il pieno compimento ai piedi della croce, quando il bambino sarà la vittima di espiazione da presentare al Padre. Il nome di Simeone – «uomo giusto e timorato di Dio» – deriva, in ebraico, dal verbo “sentire”: un dettaglio rivelatore, poiché egli “sentiva” spesso la voce di Dio. Guidato dalla Parola di Dio, Simeone aveva un cuore attento che non si lascia sviare dalle apparenze. Nonostante la sua vecchiaia, Egli ha fiducia nella parola di Dio, che ha promesso la venuta del Salvatore. Alla fiducia aggiunge la capacità di saper attendere con pazienza. Non appena vide entrare nel tempio il Bambino Gesù, seppe immediatamente che la sua attesa era terminata. La sua visione interiore si chiarì e la pace del suo animo fu scossa. Prende tra le braccia il bambino e, traboccante di gioia, benedice Dio con il suo cantico. Ora che i suoi occhi hanno visto la “salvezza”, non ha più nulla da chiedere a Dio e nulla ha ancora da sperare dalla vita, ora è pronto per andare nella pace eterna. Egli ha compreso che è sorta la luce attesa da tutte le genti, il Messia è venuto. Rivolge poi a Maria parole misteriose, con cui sintetizza la missione del Cristo, come ultima e suprema testimonianza dell’infinito amore misericordioso di Dio, e svela il ruolo e la compartecipazione piena della Madre al martirio del Figlio. Sarei capace di percepire in un bambino povero la luce che illumina le nazioni? Sarei capace di attendere tutta la vita nell’attesa della realizzazione della mia speranza?

Preghiera

«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli».

Agire

Mi immergo in questa luce per scoprire i miei errori e difetti; nella confessione voglio sperimentare Gesù come salvezza.

Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, M.S. (Missionari de La Salette), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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