L’epoca costantiniana lasciò un grande monumento per i fedeli cristiani ma segnò anche il passo di un’epoca che vedeva tramontare definitivamente l’Impero Romano. Con lo spostamento della capitale a Costantinopoli infatti, Roma entrava ufficialmente in quell’epoca tardo-antica (anche se il declino era iniziato già dal III secolo) caratterizzata dalle invasioni barbariche e dai saccheggi che mutarono in pochi decenni il suo volto.
In particolare la Basilica subì all’inizio del V secolo saccheggi e danneggiamenti tali da cancellare un bel pezzo di storia della sua fondazione. Nel 410 la città fu sconvolta dalle devastazioni del re visigoto Alarico, durante le quali venne sottratto l’importante baldacchino donato dall’imperatore Costantino e sostituito pochi anni dopo da papa Sisto III.
Questo saccheggio non fu nulla rispetto a quanto accadde pochi anni dopo. Il 2 giugno del 455 i vandali capeggiati da Genserico partirono da Cartagine, risalirono il Tevere e saccheggiarono la città, in seguito all’uccisione dell’imperatore Valentiniano III ad opera dell’usurpatore Petronio Massimo (a sua volta assassinato dalla folla). Anche se la tradizione attribuisce a Genserico una furia distruttiva senza precedenti, l’intercessione di papa Leone I evitò un massacro della popolazione ma nulla poté contro il saccheggio di tutti i beni più preziosi dei più grandi monumenti che comunque vennero risparmiati dalla distruzione. Nell’occasione non venne risparmiata neanchela Basilicadel Laterano, la quale si vide privare di tutti i suoi arredi più preziosi.
Il V secolo però non rappresentò soltanto un momento di disfacimento per l’area lateranense. Tra il 461 e il 468 infatti, Papa Ilario fece costruire tre oratori intorno al Battistero: San Giovanni Battista, San Giovanni Evangelista e Santa Croce (in seguito quest’ultimo demolito da papa Sisto V). Un quarto oratorio, quello di San Venanzio, venne costruito alcuni decenni dopo, nel VI secolo, da papa Giovanni IV.
Queste edificazioni rappresentarono gli ultimi grandi interventi fino al medioevo inoltrato, quando Leone III, all’inizio del IX secolo, ricostruì i soffitti della Basilica e decorando le finestre dell’abside con vetrate istoriate. Un quinto oratorio, dedicato a San Tommaso, venne costruito durante il secolo seguente, utilizzato per la conservazione dei paramenti sacri che i papi indossavano prima delle funzioni liturgiche.
D’ora in avanti la basilica è sempre più oggetto di interventi architettonici e migliorativi dell’intero complesso. In particolare i restauri del XII secolo furono particolarmente significativi soprattutto per quanto riguarda il rifacimento della facciata e del portico d’ingresso. Per l’occasione vennero istallate le porte di bronzo all’interno del Battistero e della Scala Santa (attualmente conservate all’interno del Battistero presso le cappelle dei due San Giovanni) e restaurato il tetto della Basilica.
Si ritiene che sia stato papa Bonifacio VIII con il suo operato a rappresentare una tappa importante per l’ampliamento del complesso basilicale, i cui lavori vennero inaugurati in occasione del Giubileo del 1300 (considerato il più grande giubileo della storia). Venne edificata una nuova loggia detta ‘delle Benedizioni’ e realizzato un ciclo di affreschi attribuiti a Giotto e Cimabue, sfortunatamente andati perduti. E’ questo il periodo di massima importanza del complesso lateranense, considerato il fulcro della cristianità ed un elemento di riferimento imprescindibile.
Nel 1309 con la cosiddetta ‘cattività avignonese’ ed il trasferimento del papato da Roma ad Avignone, la Basilica venne abbandonata e perse formalmente la sua importanza che non venne più acquisita neanche dal 1378, anno in cui venne eletto papa Gregorio XI che rappresentò formalmente il ritorno del papato a Roma. Le pessime condizioni in cui versava il complesso lateranense infatti, indusse il pontefice a scegliere come quartier generale il Vaticano, sancendo il Laterano ad esclusiva destinazione Basilicale. I restauri che si successero nei secoli seguenti infatti vennero destinati alla cura dell’edificio principale e del Battistero, mentre l’antico palazzo papale (il Patriarchio) cadde definitivamente in rovina.
(Continua. La prima parte è stata pubblicata sabato 22 dicembre)