Nella responsabilità il futuro della convivenza civile

Il pensiero del cardinale Joseph Höffner

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di Giovanni Patriarca

ROMA, giovedì, 20 dicembre 2012 (ZENIT.org).- In una congiuntura internazionale dalle dinamiche economiche ancora molto incerte e foriera di ansia e apprensione, il mondo accademico, non senza fatica, rilegge con lucida ammirazione i contributi di insigni studiosi che, nel passato recente, temevano e, in parte avevano previsto, la deriva delle istituzioni finanziarie perdute in una perniciosa autoreferenzialità.

In Germania la ricca tradizione della dottrina sociale riscopre e rivaluta, alla luce della recente enciclica Caritas in Veritate, il pensiero del card. Joseph Höffner (1906-1987), il quale – dopo gli studi teologici e filosofici in patria e alla Pontificia Università Gregoriana – consegue nel 1940 un dottorato in discipline economiche con una tesi sull’etica economica e i monopoli nel XV e XVI secolo sotto la direzione di Walter Eucken (1891-1950) in un momento di profonde tensioni all’interno dell’ateneo di Friburgo.

Proprio in quella prestigiosa sede universitaria si trovano le basi di un nuovo approccio metodologico alle scienze sociali dove la libertà si coniuga perfettamente con la responsabilità e ne diventa parte integrante. L’economia, infatti, non è una pura astrazione ma si comprende pienamente soltanto nella sua funzione di servizio all’umanità. Citando a più riprese l’insegnamento di San Tommaso d’Aquino, Joseph Höffner chiaramente ammonisce che la negligenza o il diniego della “disponibilità al servizio” snatura e disumanizza qualsiasi azione che si perde in una ricerca infinita senza scopo o viene fagocitata nel vortice dell’avarizia e della cupidigia.

L’economia, quindi, deve essere situata all’interno di una giusta gerarchia di obiettivi comuni e superiori come la dignità e libertà dell’uomo, la sua realizzazione nella famiglia, l’assistenza ai poveri e ai malati, il rispetto del creato e del bene comune.

In questa cornice di valori, che non si limitano al contingente ma guardano oltre, si percepisce quell’afflato di rinnovamento che ha caratterizzato la ricostruzione e l’impegno dopo la barbarie bellica nella Germania del miracolo economico.

Nelle acute argomentazioni di J. Höffner si legge, con profonda speranza, un tentativo di coniugare in un’unica prospettiva la responsabilità con la libertà in un sentiero che congiunge la giustizia e la carità, come è testimoniato non solo dal suo motto episcopale (Iustitia et Caritas) ma dalla sua esperienza umana e pastorale. Dal 2003, infatti, il suo nome brilla tra i “Giusti delle Nazioni” presso lo Yad Vashem di Gerusalemme.

www.joseph-hoeffner-gesellschaft.de

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ZENIT Staff

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