L'iniziativa di Dio

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, martedì, 18 dicembre 2012 (ZENIT.org).

Lettura

Nonostante la situazione molto grave, il profeta prevede un futuro migliore, ha una speranza: «sorgerà un germoglio giusto». Ecco la speranza promessa: una liberazione esercitata da Dio stesso, tramite un re, nei confronti di persone che non hanno le forze per riscattarsi da sé. Nel Vangelo di Luca la storia dell’infanzia di Gesù (capp. 1 e 2) è incentrata attorno alla persona di Maria. Nel Vangelo di Matteo (capp. 1 e 2), l’infanzia di Gesù è imperniata sulla persona di Giuseppe, il promesso sposo di Maria. Per mezzo di lui Gesù appartiene alla stirpe di Davide.

Meditazione

Il Vangelo dice che Giuseppe era giusto e la sua giustizia lo portava a praticare già in anticipo ciò che Gesù avrebbe insegnato più tardi: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli» (Mt 5,20). È per questo che Giuseppe, non comprendendo i fatti e non volendo ripudiare Maria, decise di licenziarla in segreto. Nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio (l’evangelista dice sogno), Giuseppe riuscì a percepire il significato di ciò che stava avvenendo in Maria. Nel sogno, dunque, un angelo si servì della Bibbia per chiarire l’origine della gravidanza di Maria. Veniva dall’azione dello Spirito di Dio. Quest’uomo “giusto” si arrende silenzioso, con fede grande, ai misteri di Dio e prende con sé Maria, sua sposa. A conferma, l’evangelista ricorda la profezia: «tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele”, che significa “Dio con noi”». Sì, Maria di Nazareth è la vergine che porta come ogni madre per nove mesi nel grembo un bambino. Egli però non è solo figlio dell’uomo ma anche figlio di Dio: l’Emmanuele, che significa Dio-con-noi. È bello cogliere e quasi respirare questo legarsi della profezia col suo avverarsi. Il fluire della storia di tanti secoli impregnati di grandi aneliti, ma anche di violenze, soprusi, guerre, miserie senza nome e senza numero, corre verso questo punto-luce del mondo che è Nazareth e poi Betlemme. Qui l’onnipotenza di Dio – ancora una volta tra poco la celebreremo – si farà l’inerme debolezza di un neonato. E dentro tutto questo la Parola sacra, da secoli e per sempre, grida: è l’Emmanuele, il Dio-con-noi, quello di cui il nostro cuore ha enorme bisogno. Agli occhi degli scribi, la giustizia di Giuseppe sarebbe una disobbedienza. C’è in questo un messaggio per noi? Come scopro la chiamata della Parola di Dio nei fatti della mia vita?

Preghiera

O Signore, guida della casa d’Israele, che hai dato la Legge a Mosè sul monte Sinai: vieni a liberarci con braccio potente. Alleluia.

Agire

Mi soffermo a contemplare Gesù che, oggi più che mai, è il Signore, l’Emmanuele: il Dio con noi.

Meditazione del giorno a cura di padre Celeste Cerroni, M.S. (Missionari de La Salette), tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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