All'economia mondiale non interessa combattere la povertà (Prima parte)

Intervista al cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras)

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ROMA, martedì, 18 dicembre 2012 (ZENIT.org).- Secondo il Forum Urbano Mondiale delle Nazioni Unite, l’America Latina è la zona del mondo con la maggiore disuguaglianza della ricchezza. Appena il 20% della popolazione detiene quasi il 60% delle ricchezza e la cosa più triste è che questo male, che da decenni trascina con sé il continente, non migliora ma peggiora con gli anni.

In collaborazione con Aiuto alla Chiesa che Soffre, Maria Lozano ha intervistato per il programma Where God Weeps (Dove Dio piange) il cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, in Honduras.

Eminenza, Lei non ha mai smesso di denunciare l’ingiustizia, ovunque essa sia. Ne ha pagato le conseguenze?

Card. Oscar Rodriguez Maradiaga: Beh, se siamo seguaci del Signore Gesù, Lui ci ha detto che il discepolo non è più grande del maestro. Ci ha insegnato, proprio con la sua vita, che dire la verità e proclamare il Vangelo comporta persecuzione, quindi è un’occasione per configurarsi un po’ di più alla croce del Salvatore.

Certamente, spesso capitano insulti, a volte anche attacchi fisici ma spesso – perché non dirlo – riceviamo sostegni e anche la preghiera, in modo che mi sforzo semplicemente a seguire la mia coscienza, a seguire la dottrina sociale della Chiesa e soprattutto il Vangelo e cerco di fare del mio meglio.

Lei è membro di molte congregazioni –  tra cui la Congregazione per il Clero e la Congregazione per la Giustizia e la Pace – è membro della Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali e della Commissione Speciale per l’America, ed è anche presidente della Caritas… Dove trova il tempo per ricaricare le batterie?

Card. Oscar Rodriguez Maradiaga: Don Bosco ci ha detto che un salesiano si riposerà nel cielo, quindi speriamo che, con la misericordia del Signore possa raggiungere la patria celeste. Ora, è sempre bene che riserviamo tempo soprattutto per la preghiera, per me è un momento di ristoro, per riprendere forza spiritualmente, ed è un momento che io ritengo importantissimo nella mia vita. :a preghiera personale, la preghiera comunitaria, la celebrazione dell’Eucaristia, e specialmente la Lectio Divina, che nutre moltissimo il mio spirito: questo è il mio ristoro.

In occasione della crisi politica nel 2009 in Honduras, Lei ha detto che c’era gente che cercava di instaurare sistematicamente l’odio di classe nel paese, il quale prima non esisteva. Da questo punto di vista, la crisi ha lasciato tracce?

Card. Oscar Rodriguez Maradiaga: Sì, e continua ancora, c’è un linguaggio che credevamo già superato, che era il linguaggio usato dai marxisti. Pare che si voleva far rivivere quest’ideologia che ha portato tanto dolore, tanta morte, tanto odio e questo rimane tuttora. Nel mondo si parla molto di tolleranza, a me non piace questa parola, perché tolleranza vuol dire che “sopportare a malincuore”. Per me, bisogna andare oltre la tolleranza, con l’accettazione: io ti accetto come essere umano, io ti accetto come figlio di Dio, io rispetto la tua opinione anche se non coincide con la mia. Credo che dobbiamo fare questo passo, la tolleranza è un passo intermedio, ma deve esserci l’accettazione.

Si possono accettare, però, cose che non vanno bene?

Card. Oscar Rodriguez Maradiaga: Sì, ma come punto di partenza per un dialogo, ed io non direi tanto di accettare le cose, ma di accettare le persone.

Parlando della lotta di classe, non è che è un dilemma perenne in molti Paesi, non solo in America Latina, questa disuguaglianza tra ricchi e poveri? In Brasile il 10% della popolazione detiene più della metà della ricchezza del Paese…

Card. Oscar Rodriguez Maradiaga: È così, io credo e sono convinto di questo, dopo 32 anni di episcopato, di molti dialoghi con le istituzioni finanziarie internazionali, aver studiato economia per conto mio, poiché quando ero segretario generale del CELAM e mi affidarono un dialogo con il mondo dell’economia, non trovavo interlocutori. Gli economisti dicevano: “questo è quello che sanno i sacerdoti di economia…”. Allora mi sono detto: “questo non me lo ripeteranno” e ho studiato per conto mio scienza economica. Dopo tutti questi anni, sono convinto che l’attuale sistema è un sistema ingiusto che produce disuguaglianza e poi il cammino, e per me è il cammino nuovo che deve seguire l’opzione preferenziale per i poveri, non fermarsi semplicemente ai discorsi, mentre l’opzione preferenziale per i poveri deve puntare oggi sui cambiamenti necessari nel sistema economico. Chi deve farli? Certamente gli economisti ma tocca logicamente alla Chiesa di enunciare i grandi principi su cui dovrebbe basarsi l’economia e anche ciò che è il bene comune, ed è il principio che manca. Poiché il sistema economico attuale cerca il bene di pochi, siano essi Paesi o imprese o gruppi di potere nei diversi Paesi. Questo l’ho sollevato molti anni fa, negli anni ‘90, durante i dialoghi con la Banca interamericana per lo sviluppo e mi ricordo di aver detto una volta: “Dove sono i premi Nobel per l’economia? Non sono capaci di cercare un sistema alternativo che produca più uguaglianza?”. Nessuno ha risposto, e poi, durante un intervallo, uno degli economisti è venuto da me e mi ha detto: “Guarda, a loro non interessa cercarlo, perché si trovano benissimo con questo sistema… questo è il problema…”.

Non sarebbe il caso di incentivare lo studio dell’etica, del bene comune nelle scienze economiche e forse anche politiche?

Card. Oscar Rodriguez Maradiaga: Esattamente. Il ruolo della gerarchia ecclesiastica sta nel riportare questo tema al tavolo della discussione, non si può pensare semplicemente con criteri finanziari o monetari, né soltanto politici; bisogna introdurre il tema etico soprattutto, che è il grande assente. La crisi economica globale c’è, non perché è scoppiata la bolla delle istituzioni immobiliari, ma c’è perché è scoppiata prima la crisi morale, perché si cercava solo il guadagno, infischiandosene di coloro che sarebbero stati i perdenti.

(La seconda parte verrà pubblicata domani, mercoledì 19 dicembre)

L’intervista è stata condotta da Maria Lozano in collaborazione con Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) per il programma Where God Weeps (Dove Dio piange).

Per maggiori informazioni:
info@DondeDiosLlora.org
www.acn-intl.org

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Paul De Maeyer]

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ZENIT Staff

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