L'ultimo testimone polacco del Concilio Vaticano II

A 94 anni, “la leggenda vivente di Jasna Góra”, padre Jerzy Tomziński, racconta la sua incredibile esperienza dell’evento conciliare

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di Don Mariusz Frukacz

CZESTOCHOWA, giovedì, 13 dicembre 2012 (ZENIT.org) – Padre Jerzy Tomziński è l’ultimo testimone polacco che ha partecipato al Concilio Vaticano II. Il religioso dell’Ordine di San Paolo Eremita ha recentemente concesso un’intervista al Settimanale Cattolico polacco “Niedziela” dove ha raccontato, oggi a 94 anni, la sua esperienza e i suoi ricordi personali dell’evento conciliare.

Durante la sua lunga vita, padre Tomziński ha avuto contatti con alcuni Santi, fra cui padre Pio, è stato priore generale del Santuario nazionale di Jasna Góra negli anni 1952-1957 e 1957-1960. È stato, inoltre, stretto collaboratore del cardinale Stefan Wyszynski, il grande Primate della Polonia, durante il regime comunista.

Fu lui ad ispirare l’iniziativa di preghiera nazionale per il rilascio del porporato durante la prigionia, inaugurando così la tradizione di celebrare l’Appello di Jasna Gora ogni sera alle 21 davanti all’Immagine della Madonna Nera. Si spiega perché in tutta la Polonia è conosciuto come “la leggenda vivente di Jasna Góra”.

Nell’intervista, Padre Tomzinski ha ricordato le figure dei Papi che ha conosciuto e incontrato personalmente: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.

“Pio XII era molto interessato al cardinale Wyszyński e a Jasna Góra – ha raccontato – Nel corso di un’udienza privata, ricordo che mi disse: Parlarmi del primate Wyszynski e del Santuario di Jasna Góra”. Padre Tomzinski ha inoltre rivelato un aneddoto poco noto alla storia contemporanea: il grande aiuto che Papa Pacelli diede ai sacerdoti polacchi e agli studenti di teologia.

“Pio XII regalò un’enorme quantità di libri di teologia a tutti quei sacerdoti polacchi che non avevano la possibilità di comprare o di leggere. Aiutò materialmente i sacerdoti polacchi con le intenzioni e gli stipendi per la Santa Messa, grazie anche a suor Pascalina che gicò un ruolo fondamentale in questo” ha riferito il religioso paolino.

 
“Quando ero a Roma – ha poi aggiunto – già prima del Vaticano II si sentiva chiaramente la necessità di una riforma della Chiesa. Vi era già un forte desiderio di rinnovamento liturgico. E Pio XII, che era un uomo profondo e santo, aveva intuito da molto tempo il bisogno di un cambiamento”.

A convocare il Concilio fu poi Giovanni XXIII, che come vescovo e poi come cardinale era “cresciuto al fianco di Pio XII”. In un certo senso, afferma Tomziński, “si può dire che il Papa Buono sia sempre stato affiancato al cuore di Pio XII”.

Tra le sue memorie, l’ultimo Padre Conciliare della Polonia ha ripescato anche il ricordo del giorno fu annunciato il Concilio. “Nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura – ha detto – si tenne la solenne celebrazione durante la quale il Papa annunciò la convocazione del Sinodo della diocesi di Roma, la riforma del diritto canonico e il Concilio Ecumenico Vaticano II”.

“In tutte le università di Roma iniziarono le discussioni – ha aggiunto -. La preparazione del Concilio fu uno sforzo enorme, oltre che un grande lavoro logistico. Ancora oggi davanti ai miei occhi ho l’Aula del Concilio e la grande processione d’inaugurazione con i vescovi di tutto il mondo che camminavano nella Basilica di San Pietro. Fra questi c’erano le grandi figure della Chiesa polacca: il cardinale Wyszyński, arcivescovo di Cracovia, e Karol Wojtyła, il futuro Pontefice”.

Durante l’assise conciliare, padre Tomziński fu eletto dal suo Ordine come Priore generale dei Padri di San Paolo Eremita. Spiegando a “Niedzela” come il Vaticano II venne vissuto e percepito a Jasna Góra, ha dichiarato: “Durante questo grande evento storico della Chiesa, al santuario di Jasna Góra furono organizzate alcune veglie di preghiera per l’intenzione del Concilio. Preparammo pure un’iniziativa pastorale chiamata Il Grande Libro degli atti di bontà per le intenzioni del Concilio”. Nei nostri archivi sono ancora conservati circa 6.000 di questi dei libri”.

“Tutta la Polonia è stata presente spiritualmente al Concilio. A Jasna Gora abbiamo fatto anche una grande fiaccolata per il Concilio. I bambini di tutta la Polonia hanno portato e offerto un chicco di grano con il quale abbiamo preparato le ostie per celebrare la Messa. Ogni Padre Conciliare ha ricevuto poi l’ostia fatta dai vari chicchi dei bambini polacchi, oltre a dei rosari fatti con degli alberi di betulla tipici della nostra nazione”.

In conclusione dell’intervista padre Jerzy ha sottolineato anche l’iniziativa dei vescovi polacchi di annunciare Maria come la Madre della Chiesa. “Questo gesto fatto da Paolo VI fu ispirato dall’Episcopato polacco, in particolare dal Primate Wyszyński”.

“Dobbiamo sottolineare che durante il Concilio si avvicinò anche il Grande Millenio della Polonia (1966). I Padri conciliari ottennero le immagini di Nostra Signora Regina della Polonia” ha concluso il religioso.

Al Vaticano II, oltre a padre Jerzy, furono presenti 66 Padri Conciliari provenienti dalla Polonia. Fra questi: il cardinale Stefan Wyszyński; l’arcivescovo Karol Wojtyła; l’arcivescovo Bolesław Kominek; il vescovo Zdzisław Goliński; il vescovo Stefan Bareła; il vescovo Tadeusz Szwagrzyk; il vescovo Bogdan Bejze.

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ZENIT Staff

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