a cura di Elena Cardinali
ROMA, martedì, 11 dicembre 2012 (ZENIT.org).
Natale: una Madre.
La Sua Madre.
La nostra Madre.
La legge del Cielo è tornare bambini.
Accoglici fra le tue braccia, Maria,
perché questo Natale abbia senso per noi.
(da Chiara Lubich, E torna Natale, p. 42)
Il Natale…: quel Bambino sempre ci appare come uno dei misteri più sconcertanti della nostra fede, perché è principio della rivelazione dell’amore di Dio per noi che poi s’aprirà in tutta la sua divina, misericordiosa, onnipotente maestosità.
(da Chiara Lubich, E torna Natale, p. 23)
Quando il Verbo di Dio si fece uomo, si adattò senz’altro al modo di vivere del mondo e fu bambino e figlio, e uomo e lavoratore, ma vi portò il modo di vivere della sua patria celeste e volle che uomini e cose si ricomponessero in un ordine nuovo, secondo la legge del Cielo: l’Amore
(da Chiara Lubich, E torna Natale, p. 24)
Ecco cosa «sogno» in questo Natale: il mondo invaso dall’amore!
(da Chiara Lubich, E torna Natale, p. 25)
Natale – festa della nascita di Gesù – è per me la risposta di Dio e della Chiesa ad una necessità dell’anima: sentirmi ripetere ogni anno, mediante il ricordo di quel fatto soavissimo, altissimo, semplice e abissale, che Dio mi ama.
(da Chiara Lubich, E torna Natale, p. 43)