Bando 266: dubbi di legittimità da parte del Centro Nazionale per il Volontariato

Le dichiarazioni del presidente Patriarca sul provvedimento governativo che dona 2 milioni al volontariato italiano per progetti sperimentali, aperto però solo per una settimana

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ROMA, giovedì, 6 dicembre 2012 (ZENIT.org) – “Non solo non c’è stato il coinvolgimento del volontariato, ma anche la legittimità di questo bando è da mettere in discussione”. A dirlo è Edoardo Patriarca, presidente del Centro nazionale per il volontariato, che commenta così l’uscita del bando “flash” previsto dalla legge 266 che destinerà 2 milioni di euro al volontariato italiano per progetti sperimentali ma che, di fatto, resterà aperto solo una settimana.

La notizia è apparsa sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 282) lunedì scorso. E il 27 novembre, sul sito istituzionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è apparsa la “Direttiva riguardante le Linee di Indirizzo per la presentazione di progetti sperimentali di volontariato” prevista dall’art. 12 – comma 1, lettera d) – della Legge 266 del 1991.

La scadenza del bando risulta essere l’11 dicembre 2012. Significa che dal 3 dicembre alla mezzanotte dell’11 sono a disposizione solamente 7 giorni lavorativi per presentare i progetti sperimentali e innovativi di volontariato che il bando finanzia.

Un tempo troppo breve che sta facendo discutere molte organizzazioni di volontariato, che criticano anche il mancato coinvolgimento dell’Osservatorio nazionale del volontariato, giuridicamente ricostituito dopo la conferenza nazionale dell’Aquila ma per il quale – a tutt’oggi – non sono ancora stati nominati i componenti.

“Prima di tutto – afferma Patriarca – risalta il mancato coinvolgimento dell’Osservatorio, dal momento che fra le sue funzioni c’è quella di approvare progetti sperimentali elaborati, anche in collaborazione con gli enti locali, da organizzazioni di volontariato iscritte nei registri. Inoltre il tempo a disposizione per partecipare al bando è davvero troppo poco. Considerando la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (avvenuta solo lunedì scorso) e i giorni festivi, risulta estremamente difficile per un’associazione di volontariato elaborare un progetto sperimentale che sia meritevole di finanziamento pubblico”.

Il Cnv chiede quindi maggiore trasparenza e dialogo al Governo. “Questi – prosegue il presidente del Cnv – sono strumenti utili che coinvolgono risorse preziose, in particolare per i tempi che viviamo. Crediamo quindi che sia legittimo chiedere alle istituzioni maggior dialogo e coinvolgimento per il volontariato affinché il bando possa davvero rappresentare uno strumento trasparente e accessibile a tutte le organizzazioni che hanno diritto di partecipare”.

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ZENIT Staff

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