ROMA, venerdì, 17 settembre 2010 (ZENIT.org).- Sul fronte della convivenza con l’islam ci sono spesso notizie negative, quasi sempre dalla parte dell’islam. Questa volta è il pastore “evangelico” (battista) Terry Jones, che si è proposto di bruciare decine di copie del Corano, dandone pubblicamente notizia a tutto il mondo. Poi, tra tira e molla, interviene anche il Presidente americano Obama e il gesto insensato, che sembrava opera di un matto autentico, non succede. Inevitabile però che queste notizie, per più d’un mese, rimbalzino in prima pagina sui media di tutto il mondo, giornali e televisioni, radio e siti internet.
Potrebbe essere una delle tante bufale estive, a fine agosto non se ne parla più. Invece, ad inizio settembre, ecco le notizie che si potevano temere. Come documenta “Asia News”, in varie parti dell’India (una ventina di morti) e del Pakistan sono ripresi gli attacchi alle chiese e alle istituzioni cristiane. Non solo con lanci di pietre, ma con incendi e saccheggi, anche con violenze ai cristiani che difendono i loro luoghi sacri e le loro proprietà
Insomma, pare che la semplice notizia di un minacciato ma ipotetico gesto offensivo nei confronti dell’islam (che poi non s’è verificato) scateni l’odio anti-cristiano che agita alcune fasce o settori o gruppi dei popoli islamici, mentre non succede lo stesso fra i popoli cristiani.
Le differenze sono queste:
Primo. Cristiani e musulmani vivono in epoche storiche diverse. Noi nel 2010 dopo Cristo, i musulmani nel 1400 dopo Maometto. L’evoluzione storica è stata diversa, noi siamo entrati nel “temo moderno” i musulmani vivono ancora in un tempo storico meno evoluto.
Secondo. Contro ogni fanatismo religioso e violenza in nome della fede cristiana, c’è Gesù Cristo, che ha comandato di fare e ha fatto tutto il contrario, che s’è lasciato flagellare e appendere alla Croce ingiustamente e senza reagire, anzi pregando per i suoi carnefici. Le radici dell’islam sono il Corano e Maometto che, com’è noto, dicono e hanno fatto cose molto diverse. Maometto è stato uomo religioso, profeta e fondatore di una religione che ha grandi valori, ma anche condottiero militare e conquistatore con la spada di nuovi popoli all’islam.
Le radici contano molto nella vita dei seguaci di una fede religiosa! E’ il motivo per cui l’islam non riesce ad entrare nel mondo moderno, che è nato nel mondo cristiano e dalle radici cristiane. La nostra risposta e il nostro aiuto ai fratelli e sorelle islamici non è di bruciare il Corano, ma di tornare, come popoli cristiani, a vivere e praticare la fede dei nostri padri. Oggi il nostro Occidente cristiano è religiosamente un contenitore vuoto o semi-vuoto. Stiamo ridiventando pagani e perdendo anche culturalmente la nostra identità cristiana. Inevitabile che l’islam si riproponga di conquistare i popoli europei, questa volta non con la spada, ma con la forza della fede e della sua demografia galoppante.
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*Padre Piero Gheddo (www.gheddopiero.it), già direttore di Mondo e Missione e di Italia Missionaria, è stato tra i fondatori della Emi (1955), di Mani Tese (1973) e Asia News (1986). Da Missionario ha viaggiato nelle missioni di ogni continente scrivendo oltre 80 libri. Ha diretto a Roma l’Ufficio storico del Pime e postulatore di cause di canonizzazione. Oggi risiede a Milano.