Benedetto XVI: no a modelli alternativi di famiglia

Nell’udienza al nuovo ambasciatore della Germania presso la Santa Sede

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ROMA, lunedì, 13 settembre 2010 (ZENIT.org).- “La Chiesa non può approvare delle iniziative legislative che implichino una rivalutazione di modelli alternativi della vita di coppia e della famiglia”. E’ quanto ha ricordato questo lunedì Benedetto XVI nel ricevere in udienza il signor Walter Jürgen Schmid, nuovo ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, in occasione della presentazione delle lettere credenziali.

“Può verificarsi – ha osservato il Papa – che in una società la cultura della persona si abbassi” e “non di rado questo deriva paradossalmente dalla crescita dello standard di vita”.

A questo proposito ha citato “il crescente tentativo di eliminare il concetto cristiano di matrimonio e famiglia dalla coscienza della società”. Un pericolo questo, secondo la Chiesa, che può portare “all’indebolimento dei principi del diritto naturale e così alla relativizzazione di tutta la legislazione e anche alla confusione circa i valori nella società”.

L’altro esempio citato dal Santo Padre riguardava invece le nuove possibilità create dallo sviluppo della biotecnologia e della medicina.

Per questo, il Pontefice ha sottolineare il dovere di “studiare diligentemente fin dove questi metodi possono fungere d’aiuto per l’uomo e dove invece si tratta di manipolazione dell’uomo, di violazione della sua integrità e dignità. Non possiamo rifiutare questi sviluppi ma dobbiamo essere molto vigilanti”.

“Quando una volta si incomincia a distinguere – e spesso ciò accade già nel seno materno – tra vita degna e indegna di vivere, non sarà risparmiata nessun’altra fase della vita, ancor meno l’anzianità e l’infermità”.

Tra gli argomenti affrontati dal Papa anche il tema dei media e della “fedeltà alla verità”.

“Fanno riflettere – ha detto al riguardo – certi fenomeni operanti nell’ambito dei media pubblici: essendo in concorrenza sempre più forte, i mezzi di comunicazione si credono spinti a suscitare la massima attenzione possibile”.

Inoltre – ha continuato – “è il contrasto che fa notizia in genere, anche se va a scapito della veridicità del racconto”.

Il Papa ha infine ricordato le imminenti celebrazioni delle beatificazioni di diversi sacerdoti martiri del tempo del regime nazista.

Domenica 19 settembre, infatti, verrà beatificato a Münster Gerhard Hirschfelder morto nel campo di concentramento. Nel corso del prossimo anno seguiranno le cerimonie per Georg Häfner a Würzburg nonché per Johannes Prassek, Hermann Lange e Eduard Müller a Lübeck. Con i Cappellani di Lübeck si commemorerà anche il Pastore evangelico Karl Friedrich Stellbrink.

Tutti uomini, ha ricordato il Santo Padre, “che insegnano a dare la propria vita per la fede, per il diritto ad esercitare liberamente il proprio credo e per la libertà di parola, per la pace e la dignità umana”.

Oggi – ha quindi concluso – “viviamo in una società libera e democratica” ma “ci si potrebbe domandare se vi siano ancora oggi dei cristiani che, senza compromessi, si fanno garanti della propria fede”.

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ZENIT Staff

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