Non c’è sviluppo economico senza capitale umano

Presentato a Roma il saggio di Antonio Fazio sulla globalizzazione

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di Antonio Gaspari

ROMA, giovedì, 13 novembre 2008 (ZENIT.org).- E’ l’umanità che dà significato ad ogni ricchezza, e non c’è sviluppo economico e progresso civile e culturale senza il capitale umano che si genera nella famiglia.

Questa in sintesi l’argomentazione di fondo del libro Globalizzazione. Politica economica e Dottrina sociale” scritto dall’ex Governatore della Banca d’Italia,  Antonio Fazio.

Il volume che richiama le linee di sviluppo dell’economia mondiale nell’epoca moderna e il loro interagire con la crescita della popolazione e con la Dottrina sociale della Chiesa, è stato presentato il 13 novembre nella sala Master dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” e dell’Università Europea di Roma .

Il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha definito il volume uno strumento “preziosissimo per quanti vogliano, senza pregiudizi, scoprire l’intreccio tra le vicende storiche dell’umanità e quelle di una Chiesa che, in esse, ha cercato di immettere il Vangelo della giustizia e della pace”. 

Il porporato ha rilevato “l’ammirevole e riconosciuta capacità del dott. Fazio di tenere insieme, lungo il complesso articolarsi storico delle problematiche economiche, le ragioni dell’economia e quelle provenienti dalla fede e dall’etica cristiane”. 

Il Cardinale Martino ha quindi voluto sottolineare la profonda ispirazione umanistica che caratterizza il libro di Fazio, “mutuata – ha affermato – da un continuo riferimento al pensiero tomista e dettata dal fecondo riferimento all’umanesimo integrale e solidale che giunge a noi dalla Rivelazione cristiana”.

In merito alla crisi finanziaria in atto, Bruno Costi, editorialista de “Il Giornale” e Presidente del Club dell’Economia – l’associazione dei giornalisti economici –,  ha spiegato che non è colpa “della globalizzazione, del capitalismo o della mancanza di regole” bensì della “mancanza di principi etici  nei comportamenti  dei vertici di certa finanza internazionale”.

“Perché – ha precisato – gli estremisti del liberismo, i politici irresponsabili e gli speculatori furfanti non è la globalizzazione  che li crea, ma sono eccessi, degenerazioni che stanno  in certi uomini  che fanno ideologia, politica e finanza”.

“Il problema dunque – ha affermato Costi – è ripristinare  i principi etici  nei comportamenti degli uomini”.

In questo contesto, secondo l’esperto giornalista “il libro di Antonio Fazio  è  il quadrante di una bussola per chi voglia trovare non tutte le risposte ma certamente alcune prime risposte, quelle della dottrina sociale della Chiesa e del bene comune”.

Il prof. Roberto De Mattei, coordinatore del Corso di Laurea in Scienze Storiche dell’Università Europea di Roma, ha sottolineato la valenza antropologica del libro di Fazio, quando l’ex governatore della Banca d’Italia scrive: “Gli uomini sono l’origine e il termine, ciò che dà significato ad ogni ricchezza, anche materiale”.

Nel suo volume, Fazio aggiunge anche che “il fattore principale dello sviluppo economico nel progresso civile e culturale è l’uomo in termini economici: il capitale umano ”e che “il luogo in cui si genera questo capitale è la famiglia”.

“L’uomo infatti non è una cosa – ha precisato il prof. De Mattei -, è un soggetto vivente e operante nella storia. Non è neppure un animale laborioso, come l’ape e la formica, il cui lavoro è mosso dell’istinto, senza la ragione e la libertà”.

“L’uomo è una creatura libera e razionale; è una persona e il suo capitale primario sta nelle sue facoltà spirituali”, ha sottolineato.

Inoltre, ha continuato De Mattei, “l’uomo, ogni uomo, tende al bene”, anche se “i beni proposti all’uomo di oggi sono beni materiali, per loro natura effimeri”.

“Apparentemente queste sono le vere realtà – ha commentato –. Ma tutto questo un giorno passerà. Lo vediamo adesso nel crollo delle grandi banche: questi soldi scompaiono, sono niente”.

“Per questo motivo – ha concluso il docente  – realista è chi riconosce nella Parola di Dio, in questa realtà apparentemente così debole, il fondamento di tutto. Realista è chi costruisce la sua vita su questo fondamento che rimane in permanenza”.

La rilevanza dell’umanità in economia è stata ripresa da Giuseppe Di Taranto, professore ordinario di Storia e Teoria dei Sistemi Economici e Finanziari della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali “Guido Carli” – LUISS, il quale ha spiegato che “l’uomo non è, secondo il paradigma riduzionista dell’economia neoclassica, un agente rappresentativo della somma dei comportamenti altrui”.

“Egli è – ha spiegato – espressione di se stesso in un contesto etico e religioso rivolto all’altrui condizione di vita ed improntato alla solidarietà, come la Dottrina sociale della Chiesa ci insegna”. 

Il prof. Di Taranto ha fatto notare che “nell’ultima pagina del suo volume, Fazio ci ricorda, secondo gli insegnamenti della Sacra Scrittura, che ‘l’abbondanza dei saggi è la ricchezza del mondo’”.

“Se mi è permesso di parafrasare quanto egli ha scritto – ha quindi concluso –, certamente la saggezza che traspare da questo volume ha reso il nostro mondo più ricco, e non soltanto culturalmente”.

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ZENIT Staff

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