MOSCA/KÖNIGSTEIN, mercoledì, 19 novembre 2008 (ZENIT.org).- La direzione dell'Associazione cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha incontrato la settimana scorsa durante la sua visita a Mosca il Metropolita Kirill di Smolensk e Kaliningrad,  Presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca.

Il Metropolita è per così dire il “Ministro degli Esteri” del Patriarcato, e quindi uno dei principali rappresentanti della Chiesa ortodossa russa dopo il Patriarca.

Il Metropolita ha ringraziato l'Associazione per il sostegno che la Chiesa ortodossa di Russia ha ricevuto da ACS a partire dal 1992, così come per l'impegno dell'Associazione nell'ambito del dialogo interconfessionale.

La delegazione di ACS era composta dal nuovo presidente internazionale dell'Associazione, padre Joaquín Alliende, dal primo vicepresidente, il dottor Pieter van der Velden, e dal segretario generale, Pierre-Marie Morel, in carica dal gennaio 2008. La delegazione era accompagnata da Peter Humeniuk, responsabile di Aiuto alla Chiesa che Soffre per i contatti con la Russia, e da Eva-María Kolmann, giornalista dell'Associazione.

Durante l'incontro con il Metropolita Kirill, da parte sia del Patriarcato che di ACS è stata sottolineata l'importanza di continuare a coltivare i buoni rapporti reciproci e di intensificare e ampliare la cooperazione in futuro.

Il Metropolita ha segnalato che è positivo “potersi appoggiare a organizzazioni che hanno già dato prova della loro efficacia in collaborazioni passate”, specificando che anche in tempi difficili Aiuto alla Chiesa che Soffre ha dimostrato di essere un interlocutore di fiducia.

Il presidente dell'Associazione, padre Alliende, ha espresso la sua soddisfazione per questa fiducia reciproca e ha sottolineato che anche sotto la nuova direzione ACS continuerà a sviluppare l'aiuto alla Chiesa ortodossa russa e l'impegno a mantenere vivo il dialogo con questa.

I rappresentanti delle due Chiese si sono detti d'accordo sulla necessità di difendere congiuntamente l'etica cristiana e la concezione cristiana dell'uomo, di fronte al degrado generale dei valori e alla crescente espansione del relativismo nella società moderna.

A nome della guida della Chiesa ortodossa russa, il Patriarca Alessio II, il Metropolita Kirill ha concesso all'esperto di Russia di Aiuto alla Chiesa che Soffre, Peter Humeniuk, l'ordine del Santo Principe Daniele di Mosca. Si tratta di un importante conferimento, che la Chiesa ortodossa russa concede a quanti si distinguono per meriti speciali.

La delegazione di ACS ha anche fatto visita all'Arcivescovo Evgenij, presidente della Commissione Docente della Chiesa ortodossa russa, presso il monastero di Sergei Posad (Zagorsk durante l'epoca sovietica), uno dei principali centri spirituali dell'ortodossia russa.

Nel corso dell'incontro sono stati affrontati alcuni progetti comuni. L'Arcivescovo Evgenij, che è anche rettore dell'Accademia Spirituale e del seminario del monastero, ha manifestato cordialmente ad ACS la sua gratitudine per gli aiuti già ricevuti, sottolineando l'importanza di una buona formazione religiosa per la comprensione reciproca e il dialogo tra le due Chiese.

Il programma di visite dell'Associazione includeva anche una cena con il Rappresentante vaticano presso la Federazione Russa, l'Arcivescovo Antonio Mennini, che ha sottolineato come in Russia ACS goda di grande fiducia sia tra i cattolici che tra gli ortodossi.

La delegazione ha infine visitato a Mosca la Curia arcivescovile cattolica e altri luoghi rilevanti come la tomba del sacerdote ortodosso assassinato nel 1990 Aleksandr Men (molto rispettato da cattolici e ortodossi), il monumento ai martiri sotto il regime sovietico di Butovo e la famosa icona della Santissima Trinità di Rublev.

ACS, per iniziativa di Papa Giovanni Paolo II, lavora dal 1992 a favore del dialogo con la Chiesa ortodossa russa. L'anno scorso, Papa Benedetto XVI è tornato a esprimere in un'udienza privata con i dirigenti dell'Associazione la sua gratitudine per quest'opera, esortando ACS a proseguire il suo lavoro.