ROMA/KÖNIGSTEIN, lunedì, 20 ottobre 2008 (ZENIT.org).- L'associazione cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) presenterà giovedì 23 ottobre a Roma la sua nuova pubblicazione “Libertà religiosa nel mondo” per l'anno 2008.

La presentazione del rapporto, di più di 600 pagine e pubblicato in sei lingue (italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo e portoghese), avverrà contemporaneamente anche a Berlino, Parigi e Madrid, rivela un comunicato dell'associazione inviato a ZENIT.

Dopo la presentazione si svolgeranno delle conferenze stampa in vari luoghi tra cui Lisbona e Vienna. A quella di Roma parteciperanno, tra gli altri, il presidente internazionale di ACS, p. Joaquín Alliende, p. Bernardo Cervellera, esperto di Asia e direttore dell'agenzia di notizie “AsiaNews”, e il giornalista Marco Politi.

Con la pubblicazione del rapporto, spiega il comunicato, ACS vuole offrire “un compendio generale del grado di libertà religiosa esistente in ciascuno dei Paesi del mondo”, sottolineando anche le forme e i motivi della repressione che subiscono i vari gruppi religiosi.

L'associazione spera di “generare nei Paesi in cui non è garantita la libertà religiosa un processo di presa di coscienza tra governanti e dirigenti religiosi” che contribuisca a “migliorare le condizioni di vita di milioni di esseri umani che vedono calpestato il loro diritto più intimo e profondo”, come segnala p. Joaquín Alliende nel prologo.

ACS ha spiegato che la Chiesa vede se stessa come “difensore delle persone e che, in quanto tale, leva la voce contro la violazione dei diritti umani”.

“Il fatto che negli ultimi tempi Papa Benedetto XVI e altri rappresentanti di spicco della Chiesa – così come molti politici – abbiano segnalato in varie occasioni l'importanza della libertà religiosa evidenzia l'attualità di questo tema”.

Aiuto alla Chiesa che Soffre è un'associazione di diritto pontificio nata con una campagna di aiuto lanciata nel 1947 dal monaco premonstratense Werenfried van Straaten. Attualmente sovvenziona progetti in 140 Paesi con i fondi ottenuti dai suoi uffici in 17 Paesi e ha previsto di pubblicare ogni due anni un rapporto sulla libertà religiosa nel mondo.