di Miriam Díez i Bosch

CITTA' DEL VATICANO, mercoledì, 22 ottobre 2008 (ZENIT.org).- La Chiesa non è estranea alla cultura digitale, ma vi partecipa fin dall'inizio con “decisione e coraggio”

Lo ha affermato l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, in occasione della firma a Roma dell'accordo che ha segnato la collaborazione tra Telefónica e il Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM), che grazie a questo convegno si vedrà beneficiato nelle sue comunicazioni in tutto il continente americano.

La firma, secondo monsignor Celli, è stato “un atto semplice ma di grande portata a beneficio della Chiesa in America Latina”. L'accordo ha avuto luogo in Vaticano il 14 ottobre scorso.

Si tratta della firma del primo Accordo tra il Consiglio Episcopale Latinoamericano e Telefónica S.A., al servizio della comunicazione nelle entità ecclesiali del continente.

Come ha riconosciuto monsignor Celli, “per arrivare a questo momento c'è stato il concorso degli sforzi, della riflessione e del lavoro di numerosi interlocutori che hanno messo in gioco la loro intelligenza, il loro amore per la Chiesa, la loro solidarietà”.

Per questo, ha evocato come nel 2005 il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, attraverso monsignor Enrique Planas, e l'Arcidiocesi di Madrid con padre Juan Pedro Ortuño si siano accordati per una collaborazione con la Telefónica Española non solo per il Primo Congresso Mondiale di Televisioni Cattoliche che si sarebbe celebrato nel 2006, ma guardando all'orizzonte dell'America Latina.

Da parte sua, il CELAM ha stabilito nel 2006 un vivo dialogo con Telefónica, che ha fornito un grande sostegno durante la Quinta Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e del Caribe ad Aparecida (Brasile), con notevoli frutti per questo evento ecclesiale.

L'anno scorso Telefónica ha interpellato, attraverso l'arcivescovado di Madrid, la Rete Informatica della Chiesa in America Latina (RIIAL) perché fosse possibile elaborare – sotto gli auspici e la collaborazione del Pontificio Consiglio – un progetto più organico di sostegno alla quotidiana comunicazione ecclesiale latinoamericana nel suo insieme.

“L'obiettivo di tutti questi sforzi non si limita a ridurre i costi di comunicazione, il che è già importante in sé”, ha constatato monsignor Celli.

“Non dimentichiamo che, in piena era dell'informazione, esistono ancora infinite comunità e persone con difficoltà ad accedere e partecipare al quotidiano dialogo sociale creato dalle nuove tecnologie”, ha sottolineato.

“Facilitare l'accesso è moltiplicare i beneficiari della cultura”, ha affermato, dicendo che Papa Benedetto XVI ha ricordato il 23 maggio scorso, durante il Congresso Mondiale delle Facoltà Cattoliche di Comunicazione, che “sarebbe una tragedia per il futuro dell'umanità se i nuovi strumenti di comunicazione, che permettono di condividere la conoscenza e l'informazione in modo più rapido ed efficace, non fossero accessibili a quanti già sono emarginati economicamente e socialmente, o se contribuissero solo ad accrescere la distanza che separa queste persone dalle nuove reti che si stanno sviluppando al servizio della socializzazione umana, dell'informazione e dell'apprendimento”.

Monsignor Celli ha espresso la propria fiducia nel fatto che questo incontro raggiunga il suo massimo successo nel riuscire a “includere le comunità sfavorite, che hanno anch'esse molto da comunicare”.

“L'obiettivo di ogni comunicazione all'interno della Chiesa è quello di generare un maggiore ambito di comunione e di mutuo servizio conformemente allo spirito del Vangelo”, ha indicato.

“Vivere autenticamente nella comunione diventa un lievito e aumenta la credibilità della Chiesa quando proclama la Buona Novella del Signore nella società plurale di oggi”, ha aggiunto.

Da parte sua, monsignor Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida e presidente del CELAM, ha spiegato che “dire 'comunicazione' nella Chiesa vuol dire toccare una dimensione centrale del suo servizio”.

I Vescovi dell'America Latina che partecipano al Sinodo della Parola sono già stati informati di questo accordo, che permetterà alle Chiese locali di godere di vari benefici in campo comunicativo.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]