"Vogliono rubarci anche la detrazione del coniuge a carico"

Il Forum delle Associazioni Familiari: “Una scelta più ideologica che economica”

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Tra le tante cose dette e le tante non dette del piano anti crisi di Renzi c’è l’intenzione di cancellare la detrazioni per il coniuge a carico. “Una scelta che lascia interdetti non tanto e non solo per i suoi significati economici, quanto per le valenze sociali e culturali che porta con sé”, commenta Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.

“Ogni persona (donna o uomo, visto che la norma che si vuole abrogare è totalmente reversibile) deve poter essere libera di scegliere se dedicare il proprio impegno ai familiari (che siano figli, anziani o malati) o al lavoro esterno”, prosegue il presidente. E aggiunge: “Riteniamo ideologica l’idea che le donne ‘devono’ lavorare, come unica risposta alla crisi. Per noi, prima di tutto, le donne devono poter scegliere, senza penalizzazioni se decidono di investire la propria attività e le proprie energie nelle relazioni e nella cura dei familiari”.

In un tempo in cui si arriva ad ipotizzare addirittura un riconoscimento economico per il lavoro casalingo, l’iniziativa del governo è, dunque, secondo il Forum, “una doccia fredda che riporta indietro l’orologio della storia a quando la fatica esercitata nel segreto delle mura domestiche, veniva considerata come un ‘non-lavoro’ o una mansione di serie b”.

Rendere di fatto obbligatoria la scelta “esterna” servirà soltanto ad aprire “un vulnus drammatico per molte famiglie”. Quasi azzerato il welfare pubblico, l’assistenza ai bisognosi – non soltanto malati, ma anche semplicemente figli che non è detto debbano passare dieci ore al giorno a scuola – viene affidata alla famiglia. Ed ora la famiglia si troverà a dover delegare badanti o baby sitter alle quali girare il reddito che si guadagna con l’impiego esterno.

La speranza di Belletti è, quinid, che Renzi, “dopo aver quasi dedicato la sua manovra anti crisi alla famiglia, dai microfoni di innumerevoli trasmissioni televisive, voglia porre rimedio allo svarione che rischia di metterlo mettere in grave imbarazzo”.

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ZENIT Staff

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