Mi trovo nel deserto

Dal tuo sorriso accogliente ognuno riceverà e restituirà il boccone di vita che gli nutre la giornata

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Mi confida Luigi: Nessuno mi viene a trovare, nessuno mi scrive, nessuno mi telefona…Mi sembra di essere figlio di nessuno. In quest’angolo del paese, sembra che nessuno sappia che qui abita Luigi.

Addirittura l’amico più caro che ho, neppure lui da quindici giorni non si fa né vedere, né sentire.

Luigi – gli dico con un tono amichevolmente severo, – da quindici giorni ti tempesto di telefonate, ma il mio cellulare mi ribatte una frase: chiamata rifiutata. Il portalettere mi confida: passo come sempre al portoncino di Gigi, ma lo trovo stranamente sempre chiuso, il campanello non suona e vado oltre.

Io stesso ho notato la buca delle lettere intasata, ho visto chiusa la finestra abitualmente illuminata o aperta. Pur temendo di essere importuno, ho scavalcato il cancelletto e bussato vigorosamente e ripetutamente alla porta.

Non dirai più a nessuno, e tanto meno a te stesso, queste parole di lamento e di disperazione: aprirai il tuo cuore al Sole di Dio e la tua casa sarà festosamente illuminata e, quindi, disponibile e invitante.

Radioso e sospinto da questa luce, avrai per chiunque la risposta immediata; il  tuo cellulare opportunamente ricaricato, il campanello riparato al portoncino sempre aperto, faciliterà il saluto all’amico che passa. Chi ti scrive riceverà il tuo ciao.

Dal tuo sorriso pronto e accogliente ognuno riceverà e restituirà il boccone di vita che gli nutre la giornata.

Ciao da P. Andrea ocd

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Andrea Panont

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